Domenico Senatore è tornato a casa. Lo ha scarcerato il giudice per le indagini preliminari Alfonso Scermino al termine dell’interrogatorio di garanzia. Il gip ha rigettato la tesi accusatoria del sostituto procuratore Roberto Lenza secondo il quale
la guardia giurata avrebbe ucciso volontariamente Fabrizio Senatore la notte di domenica scorsa in via Fiuminale a Nocera Inferiore. Il dispositivo del gip, che non ha convalidato il fermo di polizia giudiziaria, parla di scarsi elementi a carico di Domenico Senatore ma anche dell’assenza del pericolo di fuga dell’indiziato.
Il giudice Scermino ha creduto, dunque alla tesi riportata dai legali della difesa, Maria Grazia Cafisi e Armando Lanzione secondo i quali il loro assistito sarebbe stato aggredito da Fabrizio Senatore e per fuggire lo avrebbe investito. Anzi il giudice sottolinea quanto sia stata offensiva la condotta della vittima che, in piena notte, dopo aver abbandonato la sua abitazione di Salerno, dov’era recluso agli arresti domiciliari per le accuse di molestie da parte della sua ex fidanzata, per verificare cosa facesse la donna, ha tentato di aprire la portiera della Fiat Bravo per aggredire Domenico Senatore e di essere rimasto avvinghiato allo sportello nonostante il suo presunto rivale avesse innescato la retromarcia per fuggire in quanto la strada era sbarrata dalla moto che Fabrizio Senatore aveva lasciato al centro della carreggiata. Si è anche appreso, e questo secondo il giudice conferma la tenuta violenta del salernitano, che la vittima aveva mandato a Nocera un suo amico per spiare la sua ex compagna. Non avendo ricevuto notizie confortanti, cioè l’amico non era riuscito ad individuare la donna, Fabrizio Senatore decise, a bordo della sua moto Yamaha, di recarsi a Nocera. Giunto in città prese a bordo il suo amico ed insieme iniziarono a girovagare per trovare la donna. Dopo aver controllato nelle strade di Nocera e Pagani, si spinsero fino ad un locale di Angri. Soltanto verso le 2 intercettarono la macchina di Filomena parcheggiata vicino al bar Petruccelli. Dopo qualche minuto videro arrivare una Fiat Bravo guidata da Domenico Senatore con al suo fianco la donna. Dopo averlo salutato salì nella sua macchina avviandosi verso casa, seguita dalla vettura di Domenico Senatore il quale attese che lei parcheggiasse e salisse a nella sua abitazione. Mentre stava andando via, ha dichiarato la guardia giurata, ha visto una moto a terra che bloccava la strada ed un uomo con in testa un casco che, dopo aver aperto la portiera, ha iniziato a dargli dei calci. “Ho pensato ad una rapina – ha raccontato l’indagato al giudice – ho innescato la retromarcia per fuggire. Nonostante ciò l’aggressore non ha mollato la presa ed è finito sotto l’automobile”. Per Scermino, dunque, è credibile la tesi di Domenico Senatore che ha sin dall’inizio aveva detto di essere stato aggredito e di aver pensato ad una rapina. Nello Ferrigno