Mostrano le bollette che puntualmente giungono dal consorzio di bonifica: cento, duecento euro da versare ogni volta. Ma, si chiedono i cittadini della zona Starza di Nocera Inferiore, in cambio di quale servizio? In risposta, ci mostrano le condizioni in cui versa il torrente Solofrana. Siamo nella zona alle spalle del tribunale. Ci sono canneti enormi, che bloccano il regolare deflusso dell’acqua. A fare da contorno sporcizia di ogni tipo: penumatici, bottiglie di plastica e, nascosti tra la folta vegetazione, addirittura elettrodomestici e suppellettili. I canneti vanno a creare un vero e proprio tappo che blocca, nei giorni di piena, il regolare percorso dell’acqua putrida del Solofrana. E si registrano, inevitabilmente, esondazioni.
“Sono venti anni che non ripuliscono – ci dice uno dei residenti della zona – se scapperà il morto saranno tutti colpevoli”. “Stiamo lanciando appelli a scadenza di tre, quattro mesi – aggiunge – ma fanno tutti orecchie da mercante”. A detta del consorzio di bonifica la competenza sarebbe del Genio Civile. Ed è alla regione, dunque, che si rivolge l’appello dei cittadini della zona già martoriata in passato dagli allagamenti. Nel 2010 quello più brutale, con venti famiglie rimaste fuori caso per sei mesi. Dettagli nel Tg