Opposizione ad oltranza alla messa in liquidazione della Se.T.a. e alla defenestrazione del comune di Nocera Inferiore perché ad oggi l’alternativa non esiste. Per un comune per il quale si allontana definitivamente lo spettro del dissesto.
Presa di posizione forte ed unitaria, soprattutto, e veritŕ hanno preso corpo durante il vertice convocato con le forze politico-partitiche di Nocera Inferiore dal commissario prefettizio Piero Mattei.
Ieri pomeriggio tre ore intense di interazione, scambio di opinioni, confronto a tratti anche animato. All’appello per discutere della Se.T.a e dell’importante scadenza del 22 febbraio (data dell’assemblea con all’ordine del giorno la messa in liquidazione) hanno risposto: Antonio Iannello e Felice Ianniello (Pd), Pasquale Mancuso (Nocera Riformista), Adriano Bellacosa e Giancarlo Giordano (Pdl), Antonio Cesarano, Paolo De Maio, Adolfo Ramora (coalizione civico-moderata di Torquato), Giuseppe Grassi (Fli), Ubaldo Rea (Pid), Mario Stanzione (Adc), Saverio D’Alessio (Udc), Valerio D’Angelo (Popolari per il Sud).
Puntale e precisa l’informazione fornita da Mattei che ha sintetizzato lo stato attuale della vertenza con la Se.t.a in una carpetta consegnata ai presenti. Il commissario straordinario ha subito sgomberato il campo da dubbi: non ci sono i presupposti né strutturali né funzionali per dichiarare il dissesto. Diversamente, ha precisato, lo avrebbe giŕ fatto per una forma di <>, in modo da evitare di passare la patata bollente della dichiarazione di dissesto nelle mani della prossima amministrazione democraticamente eletta. Dunque, neppure un eventuale decreto ingiuntivo da parte della Se.T.a cambierebbe le cosa: sono di gran lunga superiore alle uscite le entrate – un lungo elenco di quelle sulla carta (Gori, Equitalia, Ministero della Giustizia).
Nell’incartamento prodotto dal Prefetto Mattei due passaggi-chiave: innanzitutto, ad oggi la Nocera Multiservizi non puň assolvere al servizio svolto dalla Se.t.a non solo perché non ha il knowhow, ma anche perché quella mansione non č contemplata nell’oggetto sociale. In second’ordine, il Prefetto Mattei ha parlato di “pesanti sollecitazione” nell’operazione di acquisizione di quote Se.T.a. per 400 mila euro, il 29 dicembre del 2010.
Un suggerimento tecnico per opporsi alla messa in liquidazione č arrivato da Felice Ianniello. La legge non consente lo scioglimento di una societŕ se chi lo vuole operare non č in possesso di almeno il 60 per cento del capitale. Nocera, nella societŕ che si occupa di raccolta rifiuti, ha oltre il 46 per cento. Un suggerimento-provocazione quello targato Antonio Cesarano, nella sua qualitŕ di ex assessore alle finanze: fare in modo che sia la Se.t.a. ad occuparsi della riscossione del ruolo tarsu 2012 e passare alla stessa la facoltŕ di in cassare da Equitalia (che al comune di Nocera deve 34 milioni di euro) la fetta di denaro che le deve l’ente nocerino!

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