Ancora un arresto e altri nove indagati nell’ambito dell’inchiesta della procura di salerno relativa allo scambio elettorale politico mafioso nella città di Nocera Inferiore in occasione delle ultime elezioni del giugno 2017. Stamattina a nocera inferiore i carabinieri del ros, in collaborazione con quelli del comando provinciale di salerno, e su delega della direzione distrettuale antimafia, hanno dato esecuzione ad una operazione di polizia giudiziaria notificando una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Antonio Cesarano, ex vice sindaco di Nocera Inferiore, ritenuto responsabile di scambio elettorale politico mafioso. I militari hanno eseguito anche perquisizioni e sequestri nei confronti di altri 9 indagati, acquisendo atti in alcuni uffici del comune di nocera inferiore. Dalle indagini è stato ricostruito il ruolo assunto da Antonio Cesarano che fungeva da collante tra tre degli uomini finiti agli arresti per questa vicenda, e cioè Antonio Pignataro, Ciro Eboli e Carlo Bianco, costituendo di fatto il trait d’union tra questi e la pubblica amministrazione.
il provvedimento cautelare, emesso dal gip di salerno, scaturisce dalla precedente attività investigativa coordinata dalla direzione distrettuale antimafia e condotta dal raggruppamento operativo speciale dei carabinieri. questa nuova fase delle indagini è il proseguimento della fase investigativa denominata “un’altra storia” che aveva portato nel dicembre 2016 ad arresti eseguiti a Nocera Inferiore nei confronti di tre distinti gruppi criminali armati, tra questi quello capeggiato da fratelli Michele e Luigi Cuomo. Successivamente nel mese di agosto scorso furono eseguiti 4 arresti per associazione a delinquere di stampo camorristico, scambio elettorale politico mafioso, corruzione elettorale, estorsione e violenza privata. Tra gli arrestati Antonio Pignataro, storico affiliato alla Nco di Cutolo, e passato poi al cartello della Nuova Famiglia, che avvalendosi di Ciro Eboli, cognato di Luigi Cuomo, e Luigi Sarno, attualmente agli arresti domiciliari, rivendicava sul territorio nocerino il suo carisma criminale e la sua egemonia nei confronti di altri gruppi come dimostrato, recita la nota del procuratore della repubblica di salerno corrado lembo, dalla spedizione organizzata ad angri e finalizzata a far desistere un creditore dal riscuotere una somma di danaro che gli doveva essere corrisposta da un conoscente di Pignataro. Ma quest’ultimo mirava anche ad assicurarsi solidi rapporti di natura politica nell’amministrazione pubblica di nocera inferiore per tornaconti personali e del gruppo. Pignataro concludeva infatti un accordo con il consigliere comunale in carica fino al giugno 2017 Carlo Bianco, attualmente in carcere, eletto all’epoca nella lista riformisti, parte integrante della maggioranza politica del sindaco torquato. ricostruito quindi lo scambio elettorale politico mafioso. Tramite cesarano, pignataro ed i suoi promettevano un pacchetto di almeno cento voti, in occasione delle elezioni che vedevano bianco candidato con la lista moderati per torquato, in cambio della erogazione di una utilità, rappresentata dal cambio di destinazione urbanistica di un fondo collocato nelle vicinanze delle proprietà della diocesi di Nocera Inferiore, sul quale doveva essere realizzato un edificio da destinare a mensa Caritas, rispetto alla cui edificazione si registrava un diretto interessamento e coinvolgimento dello stesso Pignataro, di Ciro Eboli , di Antonio Cesarano, questi ultimi avevano il compito specifico compito di fungere da tramite fra Bianco e Pignataro, già allora ai domiciliari. Dopo le sollecitazioni di Carlo Bianco, il 16 maggio 2017 la Giunta Comunale di Nocera Inferiore adottava l’atto di indirizzo ai funzionari comunali propedeutico alla variante al Puc, che riguardava il terreno oggetto delle indagini.