Una class action contro il regolamento edilizio approvato in consiglio comunale a Nocera Inferiore. Se ne fa promotore Giuseppe Odoroso, componente del consiglio direttivo di Fratelli d’Italia. Forza che, pur non essendo  formalmente rappresentata in seno al parlamentino nocerino, vede gravitare  nella propria orbita politica diversi esponenti di centro-destra  dell’opposizione. Odoroso si propone come portavoce di quanti vogliano
manifestare il loro disappunto nei confronti del provvedimento votato ieri  dalla sola maggioranza. <<Unendo le varie istanze di cittadini ed imprese si
potrà, eventualmente – spiega Odoroso – adottare nelle apposite sedi giudiziarie un’azione di ricorso collettiva>>. Già lunedì in aula dal pubblico
si era lavata forte e chiara una parola inconfondibile: Tar. <<Il Consiglio comunale – spiega l’ingegnere Giuseppe Odoroso – ha approvato
una variante al Regolamento Edilizio che, tra i vari punti, delibera che “Per gli interventi di nuova costruzione in Zone Omogenee “E” Agricole, non sono
consentiti interventi di nuova costruzione sino alla formazione e definitiva approvazione del Piano Urbanistico Comunale e le aree agricole libere dovranno
essere destinate esclusivamente alla coltivazione”. La crisi del settore delle costruzioni (con il suo vasto indotto) ha raggiunto livelli altissimi e questa
delibera rischia di trascinare l’intera economia cittadina nel baratro. E’ frutto di una procedura illegittima>>. Parla esplicitamente di
“criminalizzazione delle imprese” una nota diramata dalla Quadrifoglio Costruzioni. La delibera approvata durante il consiglio di lunedì mattina
<<contribuisce alla crisi del nostro settore>> recita il comunicato, creando <<danni economici non solo al settore edile, ma a tutta l’economia locale e
non>>. E poi ancora: <<Siamo convinti che la città abbia bisogno di interventi atti a migliorarne la qualità architettonica e che i cittadini abbiano il
diritto di vedere “costruiti” i loro sogni>>. Invoca condivisione a partecipazione l’imprenditore Alfonso Vicidomini. <<Debbono farci innanzitutto
– afferma – capire qual è il progetto per la città. Non si può affrontare solo un aspetto. Dicano esattamente quali sono le zone edificabili, Magari facendo
come al nord dove in quelle zone vengono immaginati anche prezzi competitivi, appetibili ed accessibili alle famiglie>>.
Interviene anche il grillino Pasquale Milite che in aula aveva esposto un cartello pro ambiente, quando aveva sentito che tra giovedì e venerdì erano
state presentate 46 istanze per costruire in zona agricola.
Patrizia Sereno

 

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