Morto per difendere la pace in Afghanistan. Oggi si ricorda Massimiliano Randino, caporal maggiore scelto di Nocera Superiore, e gli altri cinque militari della Folgore rimasti vittima di un attentato a Kabul il 17 settembre 2009. Questa sera una messa in suo suffragio sarà celebrata a Cava de’ Tirreni, nella chiesa santa maria dell’olmo. Ancora vivo il suo ricordo. “Mio figlio è un eroe”. Così affermò la signora Anna, madre di Massimiliano Randino, il 17 settembre 2009 e così, a distanza di quattro anni, lo ricordano ancora i parenti, gli amici e quanti in quei drammatici giorni sono stati vicini al dolore della famiglia di nocera superiore. Nel quarto anniversario dell’attentato di Kabul in cui persero la vita il caporal maggiore scelto nocerino ed altri cinque militari – Antonio Fortunato, Roberto Valente, Davide Ricchiuto, Giandomenico Pistonami e Matteo Mureddu – si riapre una ferita che difficilmente si chiuderà nel cuore dei Randino. Era il 17 settembre del 2009 quando un ordigno esplose al passaggio di un convoglio italiano lungo le strade di Kabul. Persero la vita i sei militari della Folgore a brdo dei Lince dell’esercito e numerosi civili afgani. La notizia fece il giro del mondo e, in poche ore la comunità di Nocera Superiore, piuttosto che di Cava de’ Tirreni – città dove il caporal maggiore aveva vissuto molti anni – sprofondò nel dolore. Massimiliano Randino, croce d’onore alla memoria, aveva 32 anni ed aveva preso parte a diverse missioni umanitarie: Kossovo, Iraq e Afghanistan. Tutti lo ricordano come un eroe vicino ai più deboli, impegnato in prima persona a difendere e ad onorare il tricolore. Il caporal maggiore scelto è morto facendo il suo dovere. Credeva fortemente nelle misisoni all’estero e nel suo lavoro. Questa sera, alle ore 19:00, nella chiesa di Santa Maria dell’Olmo di cava de’ tirreni ci sarà una messa in suo suffragio. Un ulteriore occasione per far sentire alla famiglia Randino la vicinanza spirituale e l’ammirazione per questo eroe italiano.

Salvatore D’Angelo

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