Si scrive “polo logistico intermodale”. Si legge: la strada attraverso la quale Nocera Inferiore si reinventa una vocazione. Mettendo mano all’urbanistica post Cervellati e riaprendo il discorso su sviluppo e occupazione. Dall’utopia allo sviluppo possibile. La trasformazione della città. Questo il filo conduttore della prima conferenza urbanistica che avvierà Nocera Inferiore verso la “ricostruzione di una vocazione”, secondo un’espressione usata dal sindaco Manlio Torquato. Una conferenza cui plaude, per la lungimiranza del progetto ideato dall’architetto Salvatore Scoppetta, il  presidente della commissione ambiente, Anna Cristiana Pentone. Si tratta di un momento topico – in programma per venerdì 4 ottobre, in collaborazione con Il Didrammo e l’Archeoclub – per tracciare le direttrici lungo le quali collocare lo sviluppo di Nocera, non più campagna, ma neanche città. Nonostante la conquista del blasone dopo 60 anni. Uno sviluppo <<con focalità di attenzione sugli snodi di intermodalità di trasporto commerciale>>.Torquato inquadra Nocera Inferiore come un <<vasto agglomerato urbano intercomunale o pluricomunale>>. Alla ricerca di una vocazione tutta da ricostruire. Con alcune priorità cui dare spazio. Resta, infatti, per esempio, anche se su piccola scala, area di produzione agricola, secondo il primo cittadino. Voce seguita a ruota dalla piccola industria. Con la preponderanza del suo essere “area di servizi”. Innanzitutto per la presenza del tribunale che, dopo il recente ampliamento geografico di competenze, si pone – a 20 anni esatti dalla sua inaugurazione – come il maggiore di tutta la provincia di Salerno. Senza contare, poi, il distretto sanitario. E, in prospettiva, l’Ufficio del registro. Sono in dirittura d’arrivo le trattative per spostarlo a breve proprio a Nocera. Un territorio afflitto dal problema della viabilità. <<Che non si risolve – dice Torquato – con la metropolitana leggera. Da qui il progetto di rafforzare il “polo logistico intermodale di Fosso Imperatore”, per dare l’ossatura  alle strutture produttive dell’Agro. Operazione non semplice, secondo il sindaco, <<in un territorio consumato dai palazzoni e da villettopoli. Tanto che è oggettivamente difficile individuare aree di ammasso in caso di emergenza>>. Eppure indispensabile per offrire un’occasione a questa terra. Un’occasione giocata sull’interscambio della mobilità priva e pubblica, a vocazione commerciale e produttiva.

Patrizia Sereno

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