C’è una data. E’ il prossimo 27 settembre. Da quel giorno il tribunale di Nocera inizierà a fare luce sul sospetto di affari tra camorra e politica. Inizierà, infatti, il processo per un presunto scambio elettorale politico mafioso che l’estate scorsa ha sconquassato la politica nocerina. Alla sbarra ci saranno il boss Antonio Pignataro, l’ex consigliere comunale Carlo Bianco, l’aspirante consigliere comunale Ciro Eboli, tutti ancora rinchiusi in carcere. A processo anche il vice sindaco Antonio Cesarano, da pochi giorni agli arresti domiciliari. E poi gli indagati Luigi Maisto, neo consigliere comunale e poi dimessosi dopo l’avviso di garanzia, sotto accusa per corruzione elettorale, e il parroco Alfonso Santoriello, parroco della chiesa di San Giuseppe che aveva perorato la costruzione di una casa famiglia in un terreno attiguo alla parrocchia. Ed è proprio l’edificazione dell’opera che ha provocato un terremoto politico giudiziario che poteva avere ben altre conseguenze.

Complessivamente il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Salerno, Giovanni Pacifico, ha rinviato a giudizio 14 imputati: davanti ai giudici del terzo collegio si presenteranno anche Mario Stanzione, ex candidato sindaco, Luigi Sarno, Francesco Gambardella, Pio Sarno, Rocco e Mirko Sileo, Luigi Chiavazzo e Gerardo Villani. In quattro sono stati completamente prosciolti e quindi fuori dal processo: Carmine e Giuseppe Afeltra, Gianluca Arcucci e Pasquale Galasso. Nei loro confronti c’era solo l’ipotesi di un tentativo di estorsione avvenuto ad Angri.

Nodo centrale dell’inchiesta, denominata “Un’altra storia” e culminata nell’agosto scorso con i primi arresti, c’è una delibera di giunta con un indirizzo all’ufficio tecnico comunale per il cambio urbanistico di un suolo dove costruire la casa famiglia. Su questa opera ci sarebbe stato un diretto interessamento di Pignataro con il coinvolgimento di Bianco, che avrebbe operato pressioni sull’amministrazione comunale, Antonio Cesarano e Ciro Eboli.

Il processo si celebrerà davanti alla terza sezione penale del tribunale di Nocera. Il giudice è Anna Allegro che è rientrata al Nocera dopo un periodo di permanenza al tribunale di Napoli. Molto nota per la sua attività in magistratura è stata anche giudice del processo Liea d’ombra che aveva come imputato il consigliere regionale ed ex sindaco di Pagani, Alberico Gambino.

Nello Ferrigno

scambio politico mafioso

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