E’ attesa per domani la decisione del giudice per le indagini preliminari che dovrà esprimersi sul fermo giudiziario di Domenico Senatore, il vigilantes che nella notte tra sabato e domenica scorsi ha ucciso, investendolo con la sua Fiat Bravo, Fabrizio Senatore. Per la procura, l’inchiesta è affidata al sostituto Roberto Lenza, si tratta di omicidio volontario. Per l’avvocato Armando Lanzione, che difende il vigilantes, è legittima difesa in quanto il suo assistito si è difeso da un’aggressione e stava fuggendo investendo involontariamente il camionista salernitano. Fabrizio Senatore, 43enne salernitano residente nel quartiere Matierno, nella notte tra sabato e domenica scorsa era salito in sella alla sua motocicletta per giungere a Nocera Inferiore. Probabilmente era in compagnia. Arrivato nel quartiere Cicalesi, nei pressi del bar Petruccelli, aveva notato la sua ex fidanzata in compagnia di un’altra persona. Come già aveva fatto in passato, l’aveva spiata e poi, una volta che lei era tornata in casa, si era diretto verso l’altro uomo, Domenico Senatore. Sarebbe stato proprio Fabrizio ad aggredire il 30enne, probabilmente visto come un potenziale rivale in amore, in virtù di una chiusura del rapporto, quella con la sua ex, che il salernitano proprio non voleva accettare. La sua furia si è spenta a ridosso del muro dell’abitazione della donna, schiacciato dall’auto che guidava Domenico, che probabilmente nel fuggire lo ha investito. Lo chiariranno gli inquirenti. In tutto questo emerge la figura di Filomena, la donna contesa che aveva deciso di chiudere quel rapporto malato con Fabrizio. Lui non voleva saperne, voleva stare con lei. Aveva tappezzato le mura intorno la casa dell’ex fidanzata in via Fiuminale con dei graffiti “Mena ti amo” firmati con le iniziali del suo nome. “Era molto geloso ma anche violento”, aveva detto alla polizia quando decise di denunciarlo per stalking. L’uomo, che non accettava il suo diniego, l’avrebbe minacciata. “Non vedrai più nemmeno i tuoi amici”, le avrebbe detto. All’iniziò sembrò accettare quei modi rudi dell’uomo. Poi, stanca, dopo essere stata picchiata un paio di volte, decise di farlo allontanare dalla sua vita. Per questo motivo Fabrizio Senatore era agli arresti domiciliari. Ma non è servito.

Nello Ferrigno

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