Un’annata difficile, complicata, una svolta che non arriva, e allora l’unica soluzione a problemi che con il calcio giocato hanno poco a che fare è il campo di gioco. Rifugiarsi sul rettangolo verde appare la migliore delle idee che i tecnici Viscido e Chiancone possono sfruttare insieme ai calciatori per non pensare agli appelli, agli incontri a vuoto e al poco interesse a livello imprenditoriale, che Bruno Iovino sta riscontrando nei confronti della Nocerina ormai da mesi. C’è da affrontare l’Acireale, per una partita che i rossoneri devono cercare di vincere perché la formazione siciliana non è certo uno spauracchio, perché la condizione generale dei ragazzi sta notevolmente migliorando, perché bisogna dare un segnale alla piazza. “Noi ci siamo, ce la giochiamo e non ci tiriamo indietro”, questo quanto pensano o staranno pensando i molossi. Al Tupparello di Acireale non ci saranno Vatiero, Montuori e Riccio, il primo squalificato, gli altri due infortunati, ma ciò non implica difficoltà per Viscido che ha una rosa ampia e con svariate soluzioni tattiche da poter organizzare. C’è anche Pecora che ha saltato la prima in casa con il Locri. Arbitra l’incontro il signor Zamagni della sezione di Cesena. Giusto per la cronaca, è doveroso segnalare che l’incontro istituzionale tra il rappresentante legale della Nocerina Iovino e i sindaci di Nocera Inferiore e Superiore Torquato e Cuofano non ha sortito gli effetti che l’attuale reggente del sodalizio rossonero si augurava. Situazione di stallo, critica, nessuno sembra essere interessato seriamente alle sorti della Nocerina, per un motivo facilmente intuibile, quello relativo alla montagna di debiti lasciati in eredità dalla vecchia gestione. Circa 600 mila euro. Una zavorra che nessuno, diremmo anche giustamente, vuole accollarsi.