Far finta di niente non si può. Ecco perché la nuova vicenda giudiziaria che ha investito la famiglia Citarella e quindi la Nocerina Calcio, non potrà non portare a un contraccolpo psicologico nel gruppo di calciatori a disposizione di mister Fontana. Ricordate la solita frase fatta: ti mandiamo lì a farti le ossa. Ecco, sia i giocatori che il tecnico, alla prima esperienza nei professionisti, se ne andranno con in tasca una virtuale laurea honoris causa visto tutto quello che stanno vivendo. Il problema è cercare di non uscire da questa annata con le ossa rotte. Perché tra deferimenti e futuro incerto sul fronte sportivo, molti ragazzi potrebbero gettare la spugna e, in questo momento, non hanno neanche nessuno cui aggrapparsi.

Del resto, la Nocerina è sola. Mai come oggi. Abbandonata da una parte dei tifosi, arrabbiati con la dirigenza e la squadra per tutto quanto avvenuto prima e dopo il derby fantasma di Salerno, abbandonata da persone che si erano avvicinate in estate con il Comitato nato per completare l’iscrizione al campionato, lasciata anche da dirigenti che erano da anni legati ai molossi, vedi l’addio dei giorni scorsi di Giuseppe Villani. In questo scenario, diventa difficile parlare delle vicende di campo, tante sono le questioni extra rettangolo di gioco che hanno investito la Nocerina. Parlare di situazione anomala è dir poco. A fine mese dal processo sportivo potrebbe arrivare una mazzata pesantissima. Il tecnico Fontana intanto cercherà di entrare nella testa dei suoi ragazzi, non c’è bisogno di allenamento specifico, perché le gambe sono guidate dal cervello, e se il pensiero va altrove difficilmente l’allenatore calabrese potrà ritrovarsi la squadra che bene ha fatto nelle ultime settimane. Ma, c’è sempre un ma. Servirebbe uno scatto di orgoglio, servirebbe una mano tesa, servirebbe ritrovare lo spirito molosso che da sempre contraddistingue il popolo rossonero. Domenica pomeriggio al San Francesco c’è Nocerina – Viareggio. Servirebbe una reazione, da parte di tutti, perché la Nocerina, la sua storia, i suoi colori, le sue vittorie, le sue sconfitte, con tutto quello che sta succedendo, non c’entra proprio niente. La Nocerina è innocente, usata per altri scopi che col calcio, più che probabilmente, nulla hanno a che fare. Sostenerla, in questo momento, dovrebbe essere normale. Ma ci rendiamo anche conto, che oggi, di normale attorno alla Nocerina c’è poco o niente.

Giuseppe Della Morte

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