Non si ferma più la serie di atti vandalici al Liceo Classico “G.B Vico” di Nocera Inferiore. Ancora una volta i vandali hanno imbrattato di creolina gli ambienti della sede centrale dell’istituto (sita a Piazza Cianciullo), costringendo anche gli studenti che erano entrati a fare lezione ad uscire, per via dell’inagibilità dovuta alla sostanza tossica.
Si tratta del terzo atto vandalico che colpisce l’istituto (tra sede centrale e succursale) nel giro di una settimana. Una situazione davvero insostenibile, quella della creolina, che anche quest’anno si dimostra lo strumento prediletto per chi non ha voglia di studiare e vuole così interrompere le attività scolastiche
Ancora un raid notturno, dunque, ed ancora disagi per tutti gli studenti che chiedevano solo di esercitare il proprio diritto allo studio. Finora le autorità (scolastiche e non) non sono riuscite ad arrestare il fenomeno, né ad identificare i colpevoli. Pertanto chi compie questi atti sa che molto probabilmente la farà franca, e ne compie di altri.
Tra l’altro il fenomeno non riguarda solo il G.B. Vico, perché anche al Liceo scientifico Sensale giovedì si è verificato un episodio di questo tipo, anche con l’intossicazione di alcuni alunni.
Ma quali possono essere le cause di tutto questo? Innanzitutto, la facile reperibilità della creolina, che in realtà è un disinfettante per scuderie e pollai, i cui vapori sono dannosi per la salute umana. La sostanza è costituita da composti fenolici riconosciuti nocivi per l’ambiente e la salute umana, con rischi di irritazioni, lesioni oculari, perdita di sangue, nausea, ecc. Si pensi che per disinfettare un intero ambiente basta un cucchiaino di creolina, mentre questi vandali ne gettano nelle scuole litri e litri.
Ma come si può arginare il fenomeno? Vietando la vendita del disinfettante ai minori o richiedendo un documento d’identità a chi la acquista. L’anno scorso il sindaco di Lamezia Terme, stanco di casi analoghi, dispose con un’ordinanza il blocco della vendita di creolina ai minori su tutto il territorio comunale. Forse così non si blocca il fenomeno, ma è già qualcosa. In più occorrerebbe rafforzare la vigilanza delle scuole: questi vandali non possono più avere la certezza di farla franca.