Nuovi accertamenti sul carteggio di Salerno Sviluppo in merito alla vicenda De.Info. Li ha chiesti alla Guardia di Finanza il Sostituto Procuratore 

Ernesto Taggiano. Prendendo a cuore una vicenda che ricorda le scatole cinesi. Lo ha annunciato il legale degli ex lavoratori, Giuseppe 

Mandarino. D’altra parte la storia dell’azienda di Fosso Imperatore a Nocera Inferiore, stando a quanto raccontato in conferenza stampa, sarebbe fatta 

anche di movimenti non sempre trasparenti e consequenziali: esposizioni bancarie e scadenze dei debitori non rispettati rispetto agli istituti bancari 

creditori, fondi “distratti”, società satellite dell’Eni riconducibili ad un ex amministratore di Salerno Sviluppo e traslate in Calabria, corsi di formazione 

espletati come lavoro prestato in un sito di Giugliano. <<Abbiamo denunciato tutto fin dal 2008 – ha detto l’avvocato Mandarino – perché riteniamo che un tale sperpero di denaro pubblico meriti l’attenzione della magistratura>>. Tra i tanti “misteri” anche assegni (<<Abbiamo le fotocopie>>, tuona Vincenzo Scudiero della Ugl) per 50 mila euro emessi da Salerno Sviluppo in favore di Fiorino, impresa fallita e che aveva assorbito cinque unità lavorative del totale dei dipendenti della De.Info. Lavoratori che avrebbero dovuto essere traghettati nella Vepral del Gruppo Ruggiero. <<Ricordo i toni entusiastici – afferma Scudiero – con cui la notizia fu accolta nel 2009!>>. Quella Vepral ha in atto un concordato preventivo che le consenta un piano di rientro dei debiti per non finire nella spirale del fallimento senza possibilità di appello. Ripercorrendo le ultime fasi storiche dello strascico di quello che, tra il 

1994 ed il ’95, fu il processo di riconversione dell’ex polo tessile delle Mcm, Mandarino e gli ex operai di cui e il legale hanno ricordato l’interessamento, 

nel 2012 da parte di un imprenditore nocerino <<con alle spalle alcuni tecnici>>. Un iter arenatosi in relazione all’onere – giudicato proibitivo 

economicamente – degli ex dipendenti della De.Info che aspettano qualcuno che dia loro la possibilità di completare, con i cinquesei anni mancati, il 

percorso per poter arrivare alla pensione. Ora che, oltre ad essere fuori dal circuito produttivo, sono senza ammortizzatori sociali. Quello di ieri mattina, 

lo ha detto a più riprese Giuseppe Mandarino, è stato anche un atto di sensibilizzazione delle istituzioni <<Provincia, Comune, Prefetto>>, affinché 

si trovi il modo di superare l’ostacolo (<<soprattutto quello della banca che vuole ricavare la massima somma>>, secondo il legale) che frena l’avanzata di 

eventuali imprenditori intenzionati ad imbarcarsi nella non facile avventura. <<In primis – è stato detto ieri – quel Coppola della Meridionale Pallets di 

Angri che ha dichiarato la sua possibilità di mettere sul piatto fino ad un milione di euro>>. E proprio ad un milione di euro – dai quattro iniziali – è 

scesa la valutazione del capannone che andrà all’asta, con un nuovo ribasso, l’11 novembre.

Patrizia Sereno

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