Oltre 10.000 trattamenti in meno di tre  anni di attività.  Sono questi i “numeri” del Centro di Medicina Iperbarica dell’Azienda Ospedaliera – Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno. Il Centro, diretto dal dott. Dante Lo Pardo, è stato riattivato solo nel dicembre 2009 dopo ben sei anni di chiusura forzata. Sono risultati importanti se si considera che quella salernitana è l’unica struttura pubblica dell’intera provincia per il trattamento dell’ossigenoterapia iperbarica. Numerosissimi i casi giunti alla Struttura dell’Azienda “Ruggi d’Aragona” anche da fuori Regione in particolare Basilicata e Calabria in elezione ed in emergenza. L’ultimo solo in ordine cronologico riguarda un cittadino marocchino giunto in coma per esalazioni da monossido di carbonio e salvato dopo ben 5 ore proprio grazie alla tempestività di utilizzo della Camera iperbarica attivata in emergenza. Le patologie più trattate sono, infatti, gravissime intossicazioni, ritardi di cicatrizzazione,  osteomieliti, gangrene da complicanze diabetiche,  ulcere venose e da stasi, problematiche post chirurgia plastica ricostruttiva, sordità improvvisa, fratture a rischio settico e necrosi asettica alla testa del femore. La gestione del Centro è affidata al personale sanitario specializzato  del “Ruggi” afferente al Dipartimento di Area Critica,  cui si affiancano i tecnici della stessa ditta costruttrice.  Nell’ossigenoterapia iperbarica  il paziente viene introdotto in un apposito ambiente pressurizzato:  la Camera iperbarica, dove  la pressione è maggiore di quella atmosferica e all’interno viene erogato ossigeno puro attraverso appositi circuiti personalizzati. Gli effetti benefici sull’organismo sono: ossigenazione dei tessuti ischemici, azione battericida, antiedema e antinfiammatoria; migliore proliferazione vascolare e capillare; maggior produzione di collagene; attivazione dell’osteogenesi e deposizione di calcio. Per accedere ai trattamenti è necessario eseguire una visita di idoneità, che viene effettuata presso il Centro stesso. Durante la seduta è sempre garantita  la presenza costante del  medico rianimatore iperbarico e di un infermiere specializzato oltre che del tecnico qualificato, al fine di garantire  l’esecuzione della procedura in completa sicurezza. Vengono ovviamente effettuati dei controlli periodici con l’obiettivo di verificare l’efficacia della terapia anche in considerazione delle lesioni spesso difficili che giungono alla osservazione dei sanitari. Tra le principali controindicazioni al trattamento vi sono la claustrofobia, l’epilessia, le infiammazioni dell’orecchio  e il pneumotorace spontaneo. 

 

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