Dagli stipendi in nero alle sponsorizzazioni, da contratti mai registrati a transazioni tra società amministrate dalla stessa persona. Dal 2008 al 2012 sono emerse irregolarità che hanno portato all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare a carico dell’amministratore unico della Nocerina calcio, Giovanni Citarella, di suo fratello Christian e del cognato di quest’ultimo Alfonso Faiella. Con 136 indagati. Tra loro 66 tra atleti e dipendenti della Nocerina rei di Iva mai versata per i contributi in nero. E’ stato chiaro il gip Scermino nello spiegare il meccanismo fraudolento .Lo è stato anche, in particolare, nel lasciar intendere cosa abbia impresso una svolta alle indagini: al di là dell’intuizione investigativa scattata dopo la denuncia di Roberto Magliocco (lo smarrimento di assegni per 55 mila euro a fronte di uno stipendio – da contratto – di 700 euro mensili), le dichiarazioni dello stesso Giovanni Citarella. Le società “cartiere” (intestate a prestanome nullatenenti) – aveva detto nelle more dell’indagine denominata “due Torri”- avevano prodotto sovrafatturazioni in favore di terze società, realmente operanti ed in affari con la famiglia Citarella, mediante le quali si erano create, aveva spiegato Citarella senior, disponibilità finanziarie (fondi occulti, tanto per capirci) in contanti, per procedere al pagamento di tangenti per l’aggiudicazione “irregolare”di appalti pubblici”. Baricentro dell’attività criminosa una sistematica evasione fiscale che ha visto l’erario danneggiato per 34 milioni di euro solo di imposte inevase. <<L’operatività del sodalizio, le sue ramificazioni, il suo forte radicamento nel territorio e – soprattutto – il tenore degli interessi economici intercettati (milioni di euro) – recita l’ordinanza – già giustificava una risposta cautelare forte ed incisiva>>. E’ noto – secondo il gip – che i reati associativi si inseriscono nell’alveo dei reati permanenti sotto un duplice profilo: per la permanenza oggettiva della struttura organizzata, per la permanenza soggettiva del vincolo di affiliazione al sodalizio. Schiacciante viene considerato <<lo strettissimo legame familiare>> tra i destinatari dell’ordinanza, <<di per sé tendenzialmente incompatibile con una definitiva scissione del vincolo>>. Non solo la struttura del reato associativo (la permanenza) ha giustificato l’intervento cautelare. Soltanto due mesi fa, nell’ottobre 2013, la GdF del Nucleo di Polizia Tributaria di Salerno aveva effettuato una perquisizione alla sede della ASG Nocerina srl. Nell’occasione scoperta documentazione attestante l’emissione di assegni da parte della Sogedil srl e Sogepsi srl a favore di tesserati della Nocerina srl. Anche tali nuove società risultavano intestate a soggetti irreperibili e/o indagati per delitti contro il patrimonio; avevano riferimenti logistici (domicilio degli amministratori) inesistenti e coincidenti con quelli di altre società fittizie del gruppo Citarella. L’esito del blitz consentiva di affermare come la sistematicità del “metodo” Citarella fosse assolutamente attuale e costante . Tra le altre cose, le fiamme gialle avevano messo le mani su varie scritture private che dimostravano che le società di Citarella Giovanni ( l’A.S.G. Nocerina Srl, da un lato, e la Trading Company 2 Srl , a P.M.CO. Srl e la Tirrenia Costruzioni Srl dall’altro lato) simulavano accordi transattivi. Giovanni Citarella opera con se stesso ancora a luglio 2013. Era scontato che la Trading Company 2 Srl, la P.M.CO. Srl e la Tirrenia Costruzioni srl, per inquirenti ed investigatori, società riconducibili a lui. La Nocerina arrivava alle transazioni rappresentata da Alfonso Faiella e da Christina Citarella. <<Praticamente – scrive il gip Scermino – gli alter ego di Citarella Giovanni>>. L’utilizzo (recente) di accordi transattivi finalizzati a coprire movimentazioni di denaro e/o comunque perseguire finalità di apparenza negoziale, confermava la continuità di una gestione oscura.

Patrizia Sereno

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