Due giorni di stop alle attivitŕ didattiche per la scuola di Via Aniello Califano. E’ solo il primo atto di quello che potrebbe essere, giŕ nelle prossime ore, l’effetto domino dell’emergenza rifiuti che ha di gran lunga superato la soglia dell’allarme rosso. E l’aumento delle temperature previsto per i prossimi giorni preoccupa non poco.
I cumuli crescono ovunque, invadendo strade e marciapiedi. C’č spazzatura davanti ai condomini, davanti agli uffici pubblici, davanti alle scuole. La fotografia della cittŕ di pagani č raccapricciante. Con i randagi e i ratti che fanno scempio dei sacchetti. Non solo. C’č davvero da interrogarsi sul grado di civiltŕ di chi – in maniera sconsiderata – in un tempo di crisi dei rifiuti senza precedenti – sversa di tutto e di piů.
Le immagini di Vasca Pignataro la dicono lunga. E non si tratta solo di quanto rimasto a terra dopo la fiera mercato settimanale del venerdě. L’impressione č che un ragionamento contorto porti qualcuno ad abbandonare la propria spazzatura proprio dove i cumuli sono piů alti. Per la serie: abbiamo fatto trenta, facciamo trentuno.
Lo stesso grado di civiltŕ e lo stesso ragionamento contorno che induce a liberarsi – guarda caso proprio in un momento in cui si dovrebbe trattenere in casa quanti piů spazzatura possibile – tutto quello che non serve piů. Poco importa che si tratti di vecchi materassi, scheletri di televisori o vecchi computer da dismettere, carcasse di poltrone. Tutto finisce sulla strada. Una strada sulla quale sono gli stessi figli, nipoti, fratelli degli svarsatori selvaggi a passare per andare al lavoro, a scuola, a fare la spesa. O semplicemente per sgranchirsi un po’ le gambe.
Quello che lascia interdetti č il silenzio delle istituzioni. Da palazzo San Carlo nessuna nuova. Ma una riflessione ci sia consentita: Pagani ha una comunitŕ che non merita tutto questo, che non merita di soffocare nella spazzatura, invasa da topi ed insetti. Una comunitŕ che ha giŕ sofferto troppo e che continua a soffrire. Una comunitŕ che forse, proprio perché messa in ginocchio, non trova piů neppure la forza di rivendicare il rispetto dei diritti piů elementari. Come probabilmente avrebbe fatto se a Palazzo San Carlo vi fossero stati ancora un sindaco democraticamente eletto, una giunta, il consiglio comunale, le commissioni, i dirigenti. E via discorrendo.