Un pezzo di storia che se ne va. La storia di una città, la storia di una famiglia ma soprattutto la storia di un uomo che lascia un’impronta importante e significativa. Il suo impegno morale, sociale, civile, professionale, politico, lasceranno un segno indelebile in tutti coloro che lo hanno conosciuto, che gli hanno voluto bene, che hanno creduto nelle sue battaglie, nei suoi ideali, nella sua onestà, nel suo spirito libero e puro, nella sua passionalità. Era un puro, zio Andrea, un idealista, amante delle proprie radici, della propria terra, per le quali avrebbe sacrificato, (come ha realmente fatto), ogni cosa. Un uomo, come pochi ormai, che credeva nella giustizia giusta, e per questa si batteva in primi a persona in prima linea contro i torti , gli abusi, le ingiustizie. Assertore della verità piu’ vera, ha combattuto le sue battaglie, quelle nelle quali credeva fermamente contro tutti, senza paura , a testa alta. Non si è fermato davanti a niente neanche davanti a quei fantomatici poteri forti che avrebbero voluto sopire i suoi ideali. L’uccisione del suo fratello maggiore, quel Marcello Torre, per lui faro e guida, lo aveva segnato per tutta la vita. Ma lui, zio Andrea schivo e poco amante dei riflettori, aveva lasciato che altri (spesso dimenticando i legami di sangue e di amore) ricordassero nel tempo le battaglie civili del fratello. Lui si teneva a distanza dalle celebrazioni in pompa magna, da eventuali speculazioni, ma in silenzio conduceva le battaglie di civiltà soprattutto in nome di una paganesità che gli scorreva nelle vene. Quella Pagani libera e civile, frase ormai famosa scritta da suo fratello, lui la portava dentro sempre in tutti e gesti e le espressioni di una quotidianità ispirata alla giustizia ed alla legalità. Nel suo intimo avrebbe voluto realizzare il sogno del piu’ noto fratello sindaco della città. Sognava che un giorno la sua terra fosse assurta agli onori delle cronache in positivo. Guai a chi sparlava della sua città e dei suoi cittadini. Ed era per questo che aveva intrapreso la carriera forense e di giudice di Pace, a difesa della gente qualunque, dei lavoratori, degli operai, dei malcapitati, di tutti coloro che a suo avviso subivano dei torti. Era fiero del cognome che portava, gli dava sostegno anche nei momenti di scoramento e voleva che tutti noi lo fossimo stati. Era la spalla sulla quale sfogare la rabbia per le angherie che ti capita di subire e che sapeva farti reagire e riprendere fiducia nelle tue idee in quella guerra di una quotidianità difficile fatta spesso di invidie,malvagità, cattiverie,gelosie. Ed ora la sua improvvisa scomparsa ci lascia oltre che un sentimento di tristezza e di commozione, un vuoto. Un vuoto profondo che vorremmo nel tempo colmare ispirandoci ai suoi principi, ai suoi valori, ai suoi sentimenti alla sua passionalità. Grazie per tutto quello che hai saputo dare agli altri e speriamo che da lassu’ continuerai a sostenere ed a difendere i principi che hai inculcato.

Aurora Torre

 

 

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