"Era il novembre del 2013 quando l’Amministrazione di Pasquale Aliberti promise di dotare il bike sharing di un regolamento che potesse dare il via all’utilizzo delle bici negli stalli previsti in città, uno dei quali all’interno della pista ciclabile – recita l’affondo – Da allora sono passati cinque anni, il Comune è stato sciolto per camorra e non sappiamo che fine abbiano fatto le buone intenzioni e l’unica cosa certa è il fatto che del bike sharing siano rimasti solo gli stalli. Questa struttura vale tanto quanto un bene confiscato alla criminalità organizzata, perché da sempre gli scafatesi ne sono stati privati. La Commissione intervenga". Così Francesco Carotenuto, portavoce di Scafati Arancione, riporta l’attenzione sulla pista ciclabile della città dell’Agro. Oggi, alle 16.30, insieme ad altri attivisti del gruppo si mobiliterà sul posto affiggendo anche uno striscione di protesta.

 

"Tante sono state le denunce più volte sollevate da parte di Scafati Arancione sullo stato di degrado e di abbandono che ha ridotto la pista ciclabile in condizioni pietose. Diciamo sempre le stesse cose: l’asfalto presenta crepe pericolose per i fruitori dello spazio e il verde attrezzato ridotti in condizioni non proprio ottimali – prosegue Carotenuto – Un’opera di quasi 800.000 euro deve rappresentare una opportunità per la comunità, stretta tra pochi spazi in cui praticare sport e vivere il tempo libero".

Da qui l’appello alla triade: “Chiediamo ancora una volta – concludono gli esponenti di Scafati Arancione – che la manutenzione venga effettuata utilizzando ogni strumento possibile, dando lavoro alla nostra comunità. Ci si doti del servizio di bike sharing e di un regolamento che dia il via all’utilizzo dello stesso da parte dei nostri concittadini. La triade vuole puntare sui beni confiscati e noi non possiamo che fare un encomio, perché ci siamo sempre battuti per questo, ma non possiamo neppure dimenticare di opere incompiute e pagate con i soldi dei cittadini”.

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