L’assessore provinciale alle Politiche socio-sanitarie, Amilcare Mancusi, ha coordinato questa mattina i lavori di un importante tavolo paritetico, finalizzato ad affrontare le criticità relative all’applicazione del criterio di compartecipazione alla spesa socio-sanitaria, stabilito dalla Regione Campania. Al confronto, sollecitato da amministratori ed RSA delle case di cura Casa Amica, CDI Giovanni Caressa, Villa Alba, Villa Caruso, Villa delle Rose e Villa Silvia, hanno partecipato i rappresentanti degli Ambiti territoriali salernitani e dell’Asl Salerno (la dottoressa Matilde Ansanelli, delegata dal direttore generale ed i dottori Marcella Magurno ed Antonio Russo, direttori socio-sanitari dell’azienda sanitaria). Le problematiche segnalate dalle case di cura, a seguito della normativa regionale che ha stabilito la suddivisione delle spese tra Asl e Ambiti territoriali (in proporzioni variabili a seconda del tipo di prestazione socio-sanitaria), derivano essenzialmente, non solo dal consueto ritardo dei pagamenti delle prestazioni erogate, e in alcuni casi dalla difficoltà di ottenere almeno la certificazione del credito vantato dalle strutture di cura, ma anche da una difforme applicazione dello stesso regolamento regionale, da cui di fatto deriva una discriminazione di trattamento dei cittadini assistiti, da Comune a Comune all’interno della provincia salernitana. «C’è necessità di uniformare l’applicazione del regolamento regionale in tutti gli Ambiti, per evitare anzitutto che i cittadini subiscano disparità di trattamento all’interno dello stesso territorio provinciale e in secondo luogo per evitare discriminazioni anche alle strutture di cura – spiega Amilcare Mancusi – La Provincia di Salerno, nel ruolo di coordinamento che le compete, farà la sua parte per facilitare questa necessaria armonizzazione, attraverso l’elaborazione e l’invio di un apposito documento di sintesi a tutti i soggetti coinvolti e si impegnerà a favorire la concertazione anche con il livello regionale, al fine di garantire i diritti di tutti, assistiti ed operatori delle case di cura». «Con questa finalità – conclude l’assessore – è mia intenzione, di concerto con tutti i partecipanti all’incontro di oggi, istituire un tavolo paritetico permanente di area socio-sanitaria». Altrettanto delicato il tavolo tecnico che l’assessore Amilcare Mancusi ha coordinato successivamente, per affrontare le problematiche connesse all’assistenza socio-sanitaria dei bambini affetti da autismo. Vi hanno preso parte il presidente dell’associazione Salerno Autismo, Pasquale Varriano; il dirigente alla tutela delle fasce deboli dell’Asl Salerno, il dottor Francesco D’Addino; il dottor Francesco Parrotta, delegato dal direttore generale dell’Asl Salerno; la dottoressa Angela Tortoriello della Fondazione Filomena Gambardella. Al centro dell’attenzione c’è la richiesta avanzata delle associazioni dei genitori di bimbi autistici di ottenere dall’Asl un miglioramento qualitativo dell’assistenza prevista dalla normativa regionale, con una più incisiva formazione degli addetti ai lavori ed una più efficace integrazione dei servizi sociosanitari, necessaria per affrontare la particolare complessità dell’autismo. «La Asl Salerno si è impegnata a potenziare la formazione specifica del personale che segue i bimbi autistici – spiega Mancusi – e anche a stabilire un maggiore contatto con i centri delegati ad erogare l’assistenza, affinché siano messi in condizione di migliorare qualità e specificità del trattamento erogato. Infine le associazioni hanno chiesto di valutare, dopo la messa a punto di una mappatura dei pazienti affetti da autismo, la possibilità di creare un “fondo salute” mirato che integri le competenze e gli oneri a carico dei diversi soggetti coinvolti ossia Asl, Comuni, Provincia, Piani di zona».