Una azienda di vigilanza si occuperà della sorveglianza dell’acquedotto comunale di Roccapiemonte alla luce dell’ennesimo furto di materiale operato da ignoti nella notte tra sabato e domenica. La decisione del sindaco carmine pagano che ha dovuto far fronte ad un nuovo attacco contro la sua amministrazione, il terzo nel giro di quindici giorni. Per ben tre volte infatti è stato trafugato il cavo di rame di circa 60 metri collegato direttamente alla centralina elettrica che permette di pompare nel modo giusto l’acqua verso le abitazioni di gran parte della città di Roccapiemonte. Le manomissioni e i furti di questi cavi hanno provocato numerosi disagi ai cittadini, con una minore pressione idrica nelle case e, in alcuni casi, la totale assenza del prezioso liquido. Il Sindaco Pagano aveva sporto denuncia alla polizia municipale ed ai carabinieri di Castel San Giorgio, cercando di ottenere quanto prima delle risposte rispetto a questi episodi criminali. L’ultima goccia è stata rappresentata dal furto di sabato notte. Molti rocchesi si sono svegliati senza acqua e il Sindaco è andato su tutte le furie. Immediato è scattato l’allarme, con l’intervento delle forze dell’ordine che hanno avviato le indagini ottenendo anche le immagini delle telecamere presenti in alcune aree collegate alle strade che portano all’acquedotto, così da verificare il passaggio verso quella zona nelle ore del presumibile furto. In contemporanea però l’Amministrazione, che già stava predisponendo un intervento per prevenire questo increscioso fenomeno, ha avviato i contatti con una azienda di vigilanza che controllerà h24 la zona dell’acquedotto attraverso l’ausilio di telecamere e pattugliamento. “E’ una situazione al limite – ha detto il Sindaco Pagano – è clamoroso che dobbiamo difendere l’acqua da questi criminali”. Da stamattina i tecnici sono al lavoro per allacciare un nuovo cavo di acciaio con il quale si risolverà in poche il problema della carenza idrica in città. Roccapiemonte, si ricorderà, è uno dei pochi comuni del territorio a non avere la gestione idrica sotto l’egida della Gori, azienda con la quale esiste da tempo un contenzioso. Una lotta senza esclusione di colpi che va avanti da anni. Da qualche mese, proprio per garantire una maggiore copertura idrica, il Comune di Roccapiemonte si era dotato di un terzo pozzo. Un pozzo al quale la ditta incaricata non ha però collegato la pompa adeguata per il razionamento, tanto da arrivare alla rottura del contratto in essere. Da lì in poi c’è stata l’escalation di episodi criminali e di furti. Sarà un caso?
Giuseppe Della Morte