Grande attesa a Salerno per il secondo appuntamento con la drammaturgia  di Pau Mirò nella traduzione di Enrico Ianniello che ha saputo perfettamente calare nel tessuto partenopeo azione scenica e linguaggio. Ad affascinare il pubblico salernitano uno spettacolo che ha già riscosso enormi consensi al Piccolo Teatro di Milano.

Renato Carpentieri, Tony Laudadio, Marcello Romolo e lo stesso Enrico Ianniello diventano in “Jucatùre” i quattro protagonisti seduti intorno ad un tavolo e sempre in procinto di cominciare la “loro”partita a carte. E’ il linguaggio che ci fa comprendere dove l’azione scenica di svolge: Napoli.

A differenza di “Chiove” – precisa Enrico Ianniello – si tratta di un’ambientazione esclusivamente linguistica, senza riferimenti geografici precisi, indefinibile così come lo sono i quattro personaggi creati da Pau Mirò: uomini di "mezz’età”, senza nome, senza lavoro e senza un vero amore che li faccia bruciare di passione.

La scena si apre su un vecchio appartamento dove, seduti intorno ad un tavolo, sotto una vecchia lampada, si ritrovano un becchino, un attore, un barbiere e un professore di matematica. Maschere grottesche che s’incontrano, in tempo di crisi, per mettere in gioco l’unico capitale che hanno a disposizione: la loro solitudine, la loro ironia, la loro incapacità di capire.

Lo spettacolo, che andrà in scena al  in via Lungoirno a Salerno alle ore 21.00 nei giorni di giovedì, venerdì e sabato, alle ore 18,00 la domenica, sostituisce l’ allestimento previsto nelle stesse date presso il Teatro Augusteo. Di facile accesso, si rammenta che la struttura è dotata di ampio parcheggio.  

In occasione della Prima teatrale di Jucatùre, giovedì 31 gennaio, subito dopo lo spettacolo gli artisti parteciperanno insieme al pubblico ad una degustazione di prodotti caseari e vino nel foyer del T.A.G.

 

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