Lo scrigno sta per schiudersi. Tornate al loro antico splendore, a breve saranno di nuovo fruibili le opere d’arte custodite nella chiesa di San Bartolomeo Apolostolo a Nocera Inferiore. Non prima di una conferenza stampa durante la quale la Sovrintendenza illustrerà le fasi del recupero e del restauro di alcuni piccoli grandi capolavori che la chiesa nocerina custodisce. In particolare una pala di Marco dal Pino, allievo di Michelangelo, scoperta dal maggiore studioso dell’artista, Andrea Zezza. Unica superstite di un gruppo di tre opere che pare si trovassero dapprima nei locali del Santuario di Maria Santissima dei Miracoli a Montalbino. Due di quelle opere sono svanite senza lasciare traccia.
È stato uno dei pittori di maggiore rilievo attivi a Napoli durante la Controriforma.
Marco dal Pino o Marco Pino, detto Marco da Siena è stato esponente del Rinascimento e del Manierismo, allievo di Domenico Beccafumi. Siena, Roma, Montecassino e Napoli le città dove ha lavorato
Alcune delle sue opere sono conservate a Siena nella Pinacoteca Nazionale, nella Collezione Chigi Lucarini Saracini e nella Fondazione Monte dei Paschi di Siena. A Roma in Castel Sant’Angelo, nella Galleria Borghese, nelle chiese di Santa Maria in Aracoeli e di Santo Spirito in Sassia e all’Oratorio del Gonfalone; a Napoli, dove fu un importante protagonista della pittura di quel tempo, eseguì opere per la Chiesa di Sant’Angelo a Nilo, che conserva il San Michele Arcangelo; per la chiesa di San Domenico Maggiore; per quella del Gesù Vecchio, che conserva una Trasfigurazione, una Madonna e Santi, una Circoncisione ed un’Adorazione dei Magi (oggi nella basilica di San Lorenzo Maggiore); dipinse la tela di San Michele Arcangelo per la chiesa di San Francesco di Paola di Bitonto; per quella dei Santi Severino e Sossio, dove dipinse l’Adorazione dei Magi e l’Assunzione della Vergine; infine diverse altre opere conservate oggi nella galleria nazionale di Capodimonte.
Ancora, altre tele del dal Pino sono ad Aversa, nelle chiese dell’Annunziata e di San Biagio, nella Galleria Nazionale di Cosenza e a Sant’Arsenio, nella cappella di San Tommaso Apostolo, dove è custodita l’Incredulità di San Tommaso.