"Sarno, Città delle Acque": questo sarà il filo conduttore del PUC del Comune di Sarno.

Sarno, un Territorio fortemente caratterizzato dalla presenza dell’acqua che, per millenni, ne ha modellato la superficie, alimentando la vegetazione, determinando ecosistemi e definendo l’immagine del paesaggio che costituisce una specifica connotazione del luogo.

Dal Quadro Conoscitivo emerge chiaramente il ruolo storico che la risorsa-acqua ha avuto nelle scelte insediative, nell’agricoltura e nell’insediamento di importanti attività produttive del passato, come mulini e filande: per anni, un grande equilibrio tra acqua ed uso antropico del suolo.

Un tema fondamentale è, quindi, il rapporto tra ambiente naturale e ambiente antropizzato che ha attraversato, nella storia più recente, fasi di difficile convivenza.?

Le indagini alla base del Puc hanno delineato chiaramente quali sono le vocazioni naturali di questo Territorio. Il disegno strategico che ne è emerso punta a restaurare il carattere dei luoghi, conservare la specificità e l’identità dei siti, delineando, al contempo, le strategie di sviluppo economico e sociale di Sarno. Tutto ciò passa necessariamente attraverso il recupero del ruolo centrale dell’acqua.

Queste sono le basi per uno sviluppo sostenibile del Territorio e della Comunità di Sarno, un insieme sistematico di strategie e di azioni volte al contestuale raggiungimento dei seguenti, fondamentali, macro – obiettivi:

 

1. la Città da tutelare: costruzione della Rete ecologica comunale per valorizzare il patrimonio naturalistico e forestale.

 

2. la Città da valorizzare: istituzione di un Sistema di Parchi di rilievo comunale e intercomunale;la Città da tramandare: favorendo tutela e valorizzazione delPatrimonio storico, culturale e testimoniale;

 

3. la Città da trasformare: recupero, riqualificazione, valorizzazione e riorganizzazione della struttura insediativa;

 

4. la Città da percorrere: definizione di un sistema intermodale e sostenibile della mobilità.

 

 

1. La Città da tutelare

 

 

Per "Città da tutelare" dobbiamo intendere la parte del Territorio più vulnerabile dal punto di vista ambientale-idrogeologico-ecologico.

 

L’obiettivo di tutela sarà attuato attraverso le seguenti azioni:

 

 

 

– Costruzione della Rete ecologica comunale, mediante la realizzazione di "green way", parchi fluviali, e parchi urbani, concorrendo fattivamente alla costruzione delle "Rete Natura", ed al perseguimento degli obiettivi della Direttiva CEE n. 43/92 "Habitat". Nello specifico, quest’ultima prevede: a) il potenziamento del corridoio a sud/est che collega il sistema montano e collinare? che viene da Castel San Giorgio e passa per Siano e le località di Sant’Eramo e San Marco;? b) la salvaguardia della cintura collinarec) il completamento con estensione e protezione delle aree montane ad elevata e media biodiversità sopra l’area di pianura e l’abitato di Sarno; d) la salvaguardia e collegamento con le confinanti aree a mosaico collinari delle aree di pianura periurbane ad elevata frammentazione ecosistemica; e) tutela e valorizzazione del patrimonio naturalistico e forestale; f) riqualificazione e/o la rinaturalizzazione dei siti che presentino caratteri di degrado, che risultino destrutturati o alterati dalla presenza di attività ed insediamenti o manufatti inconciliabili; g) valorizzazione delle emergenze naturalistiche dell’area a fini didattici e turistici, mediante il ripristino, l’adeguamento? e l’integrazione della sentieristicah) promozione di azioni di recupero e riuso per le costruzioni rurali dismesse o in via di dismissione da destinare a centri di documentazione ambientale, punti informativi, basi escursionistiche, rifugi attrezzati etc;?

 

– Tutela dei corsi d’acqua principali e minori, delle relative aree di pertinenza, riqualificazione delle aree degradate mediante interventi di bonifica, rinaturalizzazione e messa in sicurezza (ricorrendo a tecniche di ingegneria naturalistica).

Gli obiettivi generali che la Proposta preliminare di Piano persegue per gli spazi aperti agricoli sono tutti incentrati sulla promozione dello sviluppo di una agricoltura sostenibile e multifunzionale, tenendo conto delle specifiche vocazioni e delle potenzialità dei singoli territori. Importante sarà la salvaguardia o la ricostituzione degli equilibri idraulici e idrogeologici e del patrimonio di biodiversità. Da evidenziare il divieto di usi del territorio rurale per non ridurre le qualità e le potenzialità intrinseche, con particolare attenzione alle interazioni con i valori ambientali e con gli impatti antropici

 

Il preliminare di Piano articola gli spazi aperti agricoli in quattro distinte tipologie:

 

 

– AP aree agricole di rilievo paesaggistico che comportano la salvaguardia dell’integrità fisica e della caratterizzazione morfologica, vegetazionale e percettiva dei siti;

– AA aree agricole di elevato pregio per la produzione che vanno tutelate anche con la riconversione ad uso agricolo delle aree attualmente interessate da fenomeni di diffusione/dispersione edilizia ed incentivando i processi di qualità e di efficienza delle aziende agricole comprese nelle filiere di riferimento (ortofrutta), anche attraverso azioni di marketing territoriale per la promozione delle produzioni locali;

– APR aree agricole periurbane di salvaguardia per le quali sarà importante favorire la compattazione della struttura urbana e assicurare la connessione a rete tra le aree a più elevata naturalità del territorio aperto, esistenti e potenziali;

– AO aree agricole ordinarie per le quali bisognerà effettuare lavori di recupero e di adeguamento totali.

Lungo i versanti calcareo-dolomitici che delimitano il Comune di Sarno verso Nord-NordEst, sono evidenti i segni di un’attività estrattiva del recente passato che allo stato attuale è stata bloccata, lasciando segni indelebili sul paesaggio, visibili, anche a distanza, distintamente anche dall’autostrada che attraversa il territorio sarnese. Si tratta di cave a mezzacosta in cui? l’estrazione del minerale ha interessato il fianco del rilievo e lo sviluppo ha occupato sempre e solamente una posizione intermedia tra il culmine e la base del rilievo. Prioritario sarà il recupero ambientale di questi punti per eliminare le situazioni di degrado ambientale prodotte e per mitigare o compensare gli impatti negativi residui provocati dalle modificazioni avvenute sul territorio, nonché per apportare, in alcuni casi, un miglioramento anche rispetto alla eventuale condizione di degrado preesistente all’opera/intervento. Il tutto è stato studiato in base ad esigenze naturalistiche in base ad fasi di recupero, di rimodellamento e di programmazione, in modo tale da diversificare le destinazioni delle aree di tipo naturalistico e a scopo ricreativo.

 

 

Prevenzione e mitigazione dei fattori di rischio naturale ed antropico:

All’interno del Quadro Conoscitivo sono stati illustrate le conseguenze e i danni che i principali fattori di rischio possono provocare nell’ambito del territorio sarnese.

 

Rischio sismico. Classificare come sismico un Comune, significa porre dei precisi vincoli alle nuove costruzioni che devono essere progettate e realizzate nel rispetto della normativa tecnica in vigore per la categoria (o zona) sismica cui il Comune appartiene. Per ridurre il rischio occorre realizzare interventi sui "vecchi" edifici, quelli costruiti prima della classificazione sismica, che ne rafforzino la struttura, mettendoli in condizioni di resistere meglio ai terremoti. La normativa prevede due diversi tipi di intervento preventive in zona sismica: l’adeguamento e il miglioramento. L’adeguamento dovrebbe portare la struttura a un grado di resistenza pari a quello che avrebbe se fosse stata costruita nel rispetto delle norme tecniche.?Si tratta di interventi molto costosi, che talvolta superano addirittura il costo della nuova costruzione e in quei casi converrebbe demolire l’edificio e ricostruirlo ex novo.? Proprio per gli elevati costi, conviene che l’adeguamento sismico sia limitato alle strutture che devono funzionare perfettamente durante un’emergenza sismica, come, per esempio, gli Ospedali, le Caserme dei Vigili del Fuoco e i Centri di coordinamento dei Soccorsi.?Per tutti gli altri edifici, conviene che gli interventi siano mirati a salvaguardare le vite umane.

 

 

Dal 1998 ad oggi, sono stati diversi gli interventi di mitigazione, realizzati nel Comune di Sarno dall’ex Commissariato di Governo che ha gestito le fasi post-emergenza fino al 2008. Sono state costruite opere di difesa passiva, come le vasche di laminazione/espansione al fine di dissipare la forza distruttiva delle colate rapide di fango.

All’interno degli alvei, sono state realizzate diverse tipologie di briglie che unitamente agli alvei ed alle vasche, formano una imponente opera di mitigazione a protezione dell’abitato di Sarno. Resta inteso che per l’ottimale funzionamento di tali imponenti opere di mitigazione, non si può prescindere dalla manutenzione e pulizia della stesse, onde evitare che l’incuria e l’abbandono ne inficino l’efficienza. Inoltre, esistono diverse strumentazioni di monitoraggio distribuite lungo il versante, in collegamento H24 con il centro di protezione civile regionale.? Tali strumenti, fungono da monitoraggio/allerta del territorio (early warning), ed allo stesso tempo forniscono, continuamente, dati scientifici in tempo reale.

 

Eruzioni vulcaniche. La panificazione di emergenza deve prioritariamente prendere in considerazione i seguenti fenomeni calamitosi conseguenti: terremoti, ceneri vulcaniche, flussi piroclastici, colate di fango (lahars), alluvionamenti.

Per la mitigazione degli effetti prodotti da tali fenomeni naturali, sarebbe opportuno puntare? al? raggiungimento dei seguenti obiettivi: – adeguamento della viabilità di esodo locale in accordo con il Piano di Viabilità generale a cura della Regione; – garantire la sicurezza dei percorsi di evacuazione; – predisporre la segnaletica di esodo; – garantirel’evacuazione della popolazione; – garantire le attività di controllo e di monitoraggio; – prevedere un piano di costruzione in prospettiva vulcanica oltre che in prospettiva sismica ed idrogeologica, in linea con le Linee Guida pubblicate dalla Giunta Regionale della Campania – Asserssorato alla Protezione Civile nel febbraio 2013.

 

 

2. La città da valorizzare

 

 

La città da valorizzare comprende spazi di notevole rilievo paesaggistico, ambientale ed ecologico, luoghi di riequilibrio ambientale con spiccata vocazione alla fruibilità.

 

 

– Istituzione di un sistema di parchi di rilievo comunale e territoriali, che opportunamente connessi tra di loro, mediante la realizzazione di green way, parchi fluviali, e parchi urbani, vadano effettivamente a costituire la struttura portante della rete ecologica comunale, tesa anche alla mobilità turistica, supportata da una serie di interventi e strategie già studiate e programmate.

 

Si propone l’istituzione dei seguenti Parchi:

 

 

 

 

 

a) Parco Intercomunale del Voscone con i Comuni di Siano e di Castel San Giorgio. Aree di elevato pregio naturalistico, già fruite da numerosi escursionisti, attrezzate per la sosta e dotate di spazi per la sosta delle bici. Aree attrezzate con tavoli e panchine; aree gioco; strutture per l’osservazione: pannelli informativi.

 

b) Parco Fluviale? Intercomunale San Marino con i Comuni di Nocera Inferiore e di San Valentino Torio. Interventi concentrati lungo il percorso del Rio San Marino, che parte dalla sorgente del San Marino fino alla Madonna delle Fontanelle, ed interessa anche i Comuni confinanti di Nocera Inferiore e di San Valentino Torio.? Riqualificazione ambientale e rinaturalizzazione delle aree lungo gli argini dei canali; percorsi pedonali e ciclabili; spazi per la sosta delle bici.

 

c) Parco Archeologico-naturalistico di Santa Maria in Foce. Si localizza nell’area archeologica di Santa Maria a Foce, prevedendo interventi di riqualificazione degli spazi aperti, oltre alla creazione di una Scuola di Restauro Archeologico e Spazi Espositivi nell’edificio dell’ex-Ospedale, localizzata a Episcopio; si estende verso il lungofiume del rio Acqua dalla Foce, dove è previsto un intervento di riqualificazione ambientale e rinaturalizzazione delle aree lungo gli argini dei canali, e la? realizzazione di percorsi pedonali e ciclabili.

 

d) Parco storico naturalistico del Saretto. Si estende per tutta l’area naturalistica dei rilievi del Saretto, e comprende il Castello fino all’area dell’ultima espansione fortificata in epoca aragonese e fino alle varie estensioni, il primo nucleo di epoca longobarda del Castello insieme con Terravecchia. Si prevedono: – restauro del Castello e di tutti i reperti storico-architettonici ancora presenti come murazioni, torri etc…; – recupero della collina con interventi di ingegneria naturalistica; – recupero di sentieri ancora presenti, e il recupero del borgo di Terravecchia non solo sugli spazi aperti, ma anche sull’insieme edificato che comprende anche proprietà pubbliche come il Complesso di S.Domenico;

 

e) Parco Urbano dell’Innovazione: SARNO 2.0. Nell’ambito di tale area di fruizione pubblica (sono presenti già diverse attrezzature pubbliche quali Polo Ospedaliero, Centro di riabilitazione LARS, Polo scolastico della Città di Sarno, Mercato Ortofrutticolo) sono previsti i seguenti interventi: – risanamento ambientale, paesaggistico ed idrogeologico; – strutture per la didattica, la cultura, lo sport ed il tempo libero, centri? di informazione, centri di documentazione/studio ambientale, strutture ludico-didattiche, servizi culturali in genere, centri di promozione delle risorse agro-alimentari ed artigianali locali, con relative attrezzature? e servizi complementari e di supporto; – ippo/ciclo percorsi; – utilizzo di nuove tecnologie digitali per l’agricoltura, i beni culturali, la mobilità sostenibile e la mitigazione dei rischi naturali;?- creazione di un sistema complesso nel quale intervengano i soggetti istituzionali, l’Università, laboratori di ricerca, incubatori di impresa ed imprese.

 

f) Parco Agricolo Lavorate. Lo studio agronomico dell’area interessata dalla proposta di parco agricolo deve preliminarmente porre in risalto due obiettivi di riferimento per il sistema agro-forestale:?- valorizzare le vocazioni produttive delle zone; – incoraggiare la permanenza, nelle zone classificate agricole, della popolazione rurale in condizioni civili ed adeguate alle esigenze sociali attuali.

 

L’area di Lavorate risulta estremamente interessante sia sotto il profilo paesaggistico sia da un punto di vista orografico che di specifico uso del suolo. É stata individuata nella definizione del Sistema Parco Agricolo Lavorate un ottimo assetto per la salvaguardia e la valorizzazione dell’identità rurale del territorio e la riqualificazione dell’ambiente costruito. Esso rappresenta la volontà di recuperare il valore e il senso del territorio rurale, con la propria capacità di resistenza al consumo del suolo e di costruzione attiva di paesaggio attraverso un processo dinamico, non difensivo. Si concretizzeranno: – sviluppo e promozione delle attività agricole locali; – contenimento del consumo del suolo e conservazione della permeabilità dello stesso; – integrazione del tessuto insediativo con le aree agricole contigue; – riqualificazione dei sistemi fluviali; – salvaguardia e valorizzazione dell’edificato tradizionale; – sviluppo di attività culturali, ricreative e turistico-ricettive connesse alle funzioni ambientali; – recupero architettonico e funzionale delle "Masserie", mediante forme di ospitalità soprattutto extralberghiera come ad esempio il "bed&breakfast", "l’albergo diffuso", la "country house" etc… attività che si possono esercitare senza consumo di suolo nelle abitazioni esistenti.

 

Si propone, inoltre, funzionalizzazione di manufatti dismessi all’interno dei quali inserire funzioni d’interesse pubblico. Centro di Educazione Ambientale. Intervento di recupero del vecchio Ospedale di Sarno promuovendo attività quali: campi scuola, campi estivi e attività educative/didattiche; attività di fruizione del territorio; turismo per adulti e per famiglie; centro di accoglienza Turisti.

 

3. La città da tramandare

 

Gli spazi devono riflettere la Storia della Collettività e i suoi Valori comuni: l’appartenenza, la riconoscibilità e la socialità.

 

 

La strategia che il Puc intende attuare prevede le seguenti azioni:

 

 

 

 

 

Tutela e valorizzazione del Centro storico e dei nuclei storiciIn sintesi: – riqualificazione di Piazza Garibaldi– riqualificazione ex Sede Acquedotto comunale per nuova sede del "Museo dell’Acqua"; – percorso di risalita tra piazza Garibaldi-Terravecchia, attuale Via De Lise, mediante nuovo ascensore– nuova destinazione d’uso per Palazzo Napoli da convertire a struttura alberghiero/ricettiva– recupero del vecchio mulino in Via De Liguori– riqualificazione asse pedonale di Via De Lise da destinare a nuovo belvedere– nuova destinazione d’uso di cortina residenziale prospiciente via de Lise, da adibire ad attività ricettive; – riqualificazione diarea a ridosso della basilica di San Matteo da destinare a manifestazioni religiose e culturali all’aperto; – riqualificazione della piazza antistante la porta di accesso a Rione Terravecchia– riqualificazione di Piazza Cavour mediante sopraelevazione di "Piazza Giardino" e realizzazione di "Piazza Coperta"; – riqualificazione della Villa comunale, con accorpamento di via Cerola e ricaptazione delle sorgenti di acqua sulfurea; – percorsi di risalita da attrezzare con impianti meccanici per il superamento delle barriere architettoniche.

 

Valorizzazione del patrimonio culturale, archeologico ed architettonico. Riorganizzazione funzionale del Sistema dei Luoghi Centrali: la Villa comunale, il giardino storico di Villa del Balzo, il giardino storico Via Lanzara, Piazza Marconi, la Villa comunale in Via Matteotti, Piazza ex Campo sportivo, Piazza ex Mercato, Piazza Garibaldi; Piazza Mazzini, Piazza Capua, Piazza XXIV Maggio, Piazza IV Novembre.

 

Delocalizzazione della Stazione Circumvesuviana. L’arretramento della linea del fascio dei binari in una zona più esterna libererà quest’area che diventerà un grande spazio urbano da utilizzare per attrezzature, parcheggi interrati, luoghi centrali, diventando linea di mediazione tra la Città storica e quella contemporanea. La nuova stazione potrebbe essere localizzata in una zona più vicina alla futura Cittadella scolastica e all’attuale stazione FS.

 

Riconversione dei manufatti industriali/produttivi dismessi o da dismettere

 

Valorizzazione del Museo Archeologico Nazionale della Valle del Sarno

 

 

 

3. La città da trasformare

 

Definizione dei criteri per la localizzazione di nuovi insediamentia) riuso degli edifici e delle aree dismessi; b) la massimizzazione dell’utilizzo degli immobili sottoutilizzatic) possibilità di individuare aree di nuova urbanizzazione, sulla base della proposta definitiva di Puc e precisate nel Piano Operativo; d) riorganizzazione, riqualificazione e messa a norma della struttura insediativa, evitando espansioni insediative "selvagge".

 

 

Nella proposta definitiva di Piano verranno individuati: – ambiti di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente; – ambiti urbani prevalentemente consolidati; -ambiti urbani solo in parte consolidati; – ambiti urbanistici di recupero e riqualificazione mediante piani attuativi; – ambiti Perequativi di trasformazione e riequilibrio funzionale; – piani di recupero urbanistico, paesaggistico ed ambientale degli insediamenti abusivi; – localizzazione di attività artigianali di servizio o commerciali inconciliabili con il tessuto urbano, quali artigianato di manutenzione dell’auto, piccoli laboratori per la lavorazione del ferro, del legno, commercio all’ingrosso etc…; –valorizzazione del Circuito Internazionale Karting di Sarno.

 

4. La città da percorrere

 

 

 

Il Puc intende coordinare i progetti che riguardano la viabilità al fine di razionalizzare i percorsi e la sosta nella città di Sarno: – messa in sicurezza ed adeguamento dei tracciati esistenti e della viabilità esistente; – percorsi ciclopedonali continui su gran parte del territorio comunale che, attraverso progetti intercomunali, potranno concorrere alla realizzazione della pista ciclabile dell’Agro, con sistema di sosta, di affitto e manutenzione bici.; – parcheggi pubblici a servizio del centro storico di Sarno, di Episcopio e di Lavorate;

 

Progetti a lungo termine: – collegamento uscita A30 con via San Valentino per deviare il transito di automezzi pesanti che, dall’uscita della autostrada devono raggiungere S.Valentino-S.Marzano-Nocera etc… secondo un percorso pressoché prossimo al percorso della autostrada; – riorganizzazione della viabilità delle Masserie di Lavorate.

 

Progetti a breve e a medio termine: – allargamento di Ponte Alario; – leggera modifica del tracciato di Via Pioppazze; – collegamento tra Via Pioppazze e Via S.Vito per decongestionare il traffico a P.zza Sabotino; – Bretella Provincia, una strada già realizzata a cura della Provincia e non ancora aperta al traffico per problemi espropriativi dei terreni ove realizzare i due innesti; – viabilità Campo Sportivo; – Via Casasale e la realizzazione di due urgenti rotonde; – riqualificazione Via Strettola Lanzara.

 

Le conclusioni dell’Assessore Ing. Valerio Musco: "Alla luce di queste considerazioni, si può affermare, senza ombra di dubbio, che il nostro paese, ?è ricco di risorse naturali: l’acqua, le sorgenti, la storia, la tradizione, la cultura, l’architettonica, l’archeologia, il paesaggio naturale, la panoramicità; a queste risorse bisogna associare una pianificazione urbanistica semplice e snella che, riesca a valorizzare tutte queste peculiarità. Un pizzico di fantasia, un pò di coraggio, un po’ di amore per la propria Città, potranno essere gli ingredienti giusti per far rinascere e risplendere di nuova gloria la nostra Sarno. L’approvazione di questo preliminare rappresenta una tappa importante per l’Amministrazione Mancusi e per l’intera Collettività, alla realizzazione della quale si è giunti grazie al lavoro di sinergia dell’Ufficio di Piano che si è dedicato a questo Progetto da circa tre anni, con la preparazione di tutti gli Atti propedeutici necessari (citiamo: aerofotogrammetria aggiornata, carta dell’uso agricolo del suolo e carta geologica)."

 

La dichiarazione del Sindaco Avv. Amilcare Mancusi"L’approvazione del ‘Preliminare di Puc’ rappresenta un risultato storico, importantissimo per l’intera Collettività, in linea con gli impegni programmatici della nostra Amministrazione. Siamo all’inizio di un’entusiasmante cammino al quale potranno aggiungersi altri importanti contributi, purchè sostenibili, che porterà la Città di Sarno ad avere, dopo quaranta anni, il nuovo strumento urbanistico. Sono molto soddisfatto del lavoro di tutti i miei collaboratori e il nostro atteggiamento è di apertura nei confronti di suggerimenti propositivi e aderenti alle linee programmatiche."

 

E’ partito il "Processo di Partecipazione o Ascolto" che iniziaerà il girno 21 Ottobre con il Consiglio Comunale monotematico di presentazione del Preliminare e, a breve, sarà pubblicato il Calendario degli incontri con tutti i Soggetti interessati (tra i quali: Associazioni, Comitati, Gruppi politici, Imprenditori, Tecnici e Commercianti).

 

 

 

Share.

Circa l'autore

Leave A Reply