In merito all’assemblea pubblica sull’ospedale Mauro Scarlato che si svolgerà questo pomeriggio in piazza Vittorio Veneto, il Sindaco di Scafati, spiega i motivi della sua mancata partecipazione. “Cari miei concittadini, quest’oggi sono stato convocato presso la Direzione Generale dell’Asl e solo per questo motivo non potrò prender parte alla manifestazione sull’ospedale Mauro Scarlato.  Avrei voluto partecipare ed essere coinvolto anche in modo attivo, perché la mia battaglia per la riapertura del nostro Ospedale, in quest’ultimo anno, è stata forte e condotta con grande senso di responsabilità. Non è giusto che la città di Scafati debba pagare le irresponsabilità politiche di chi, negli anni passati, ha sfasciato la sanità in questa Regione e non è giusto che la politica debba essere espropriata da scelte da farsi nell’interesse del territorio da una gestione commissariale della sanità. In queste ore si sta definendo in modo analitico il Piano di Riconversione del Mauro Scarlato, alla luce dei lavori di ristrutturazione che a breve dovrebbero terminare. Una riconversione promessa che dovrebbe andare al di là del decreto 49, con il quale si prevedeva la chiusura del nostro ospedale. Una riconversione che dovrebbe far nascere a Scafati un Polo d’eccellenza nel campo della Pneumologia con il supporto della terapia intensiva e della guardia cardiologica h24, oltre ai reparti e agli ambulatori già ampiamente concordati. Stiamo lottando e auspichiamo che tutto questo avvenga in tempi brevi. Tutto questo però non ci basta, non è sufficiente a mettere in sicurezza una comunità che ha bisogno anche di un sistema emergenziale che funzioni e riesca a tamponare e stabilizzare in tempi rapidi tutti i casi clinici. Abbiamo la necessità di un Pronto Soccorso capace di garantire, come in passato, interventi immediati per le emergenze. Non abbiamo bisogno, come ho letto in qualche quotidiano, di strutture private, ma di un ospedale pubblico al servizio di tutti. 

Per raggiungere questi obiettivi nell’interesse della nostra comunità, è opportuno che la battaglia per l’ospedale non diventi uno strumento di lotta politica, né la possibilità per una parte di strumentalizzare responsabilità che appartengono a una politica del passato, di cui non siamo stati assolutamente protagonisti. E’ opportuno che ognuno faccia la propria parte, nell’ambito del ruolo istituzionale ricoperto e che insieme, dopo la riapertura delle specialità concordate si arrivi a concertare ulteriori forme di lotta per far capire, a chi oggi gestisce questa fase commissariale, che Scafati ha bisogno di un ospedale di eccellenza, ma soprattutto di un Pronto Soccorso capace di stabilizzare qualsiasi emergenza”. 
 

 

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