E chiudiamo con due episodi avvenuti in Serie D lo scorso fine settimana. Due situazioni drammatiche ma fortunatamente dal lieto fine. Eccoci con le immagini a Scanzorosciate, piccolo borgo di soli 10 mila abitanti in provincia di Bergamo. La squadra di casa ospita la Virtus Bergamo per un match del girone B di Serie D. Dopo 7 minuti dall’inizio, un giocatore di casa si scontra con Kalagna Gomis, centrocampista senegalese di 22 anni, soltanto omonimo dei Gomis che giocano con Spal, Paganese e Nocerina. Una botta alla testa e il ragazzo perde conoscenza. Fondamentale per salvarlo l’intervento dell’arbitro di Rossano Calabro Adolfo Baratta che gli apre la bocca, prendendogli la lingua, in attesa dell’immediato arrivo dei sanitari sul rettangolo di gioco. Al giocatore viene praticato poi il massaggio cardiaco e applicato il defibrillatore. Interventi determinanti per salvare la vita a Gomis. Le immagini parlano da sole, con l’arbitro Baratta che si prende pacche sulle spalle e i complimenti di tutti. La sua prontezza di riflessi e soprattutto il sapere cosa fare in quegli attimi concitati, sono stati la salvezza di Gomis.
Episodio simile anche nel girone H di Serie D. Al 27’ del primo tempo del match tra Altamura e Gravina, il calciatore degli ospiti Giuseppe Gargiulo, difensore ex della Nocerina, si accascia a terra dopo un testa contro testa con il calciatore Gambuzza dell’Altamura. Gargiulo perde sangue dal naso e da un orecchio, poi perde conoscenza. Momenti drammatici, ma fortunatamente il giovane viene subito rianimato in campo e trasportato all’ospedale della Murgia. Dopo qualche ora lo stesso Gambuzza ha potuto salutare il collega Gargiulo in ospedale. Un abbraccio che è giunto dopo la Tac con esito negativo cui si è sottoposto Gargiulo e che ha fatto tirare un sospiro di sollievo a tutti. Due casi simili, due salvataggi nel mondo del calcio, dove le disposizioni post Morosini sembrano funzionare perfettamente. La presenza di defibrillatori, di medici specializzati per intervenire d’urgenza e di arbitri con una buona formazione personale in ambito sanitario, sono ormai la normalità. Meno male.