Ha avuto in sorte una fine orribile e l’ha guardata in faccia, investito dalla furia bollente del Vesuvio che gli ha scagliato addosso, decapitandolo, un masso di 300 chili. A Pompei- documenta in anteprima l’ANSA dal cantiere recentemente aperto – gli scavi hanno restituito una nuova vittima, un 35enne con una gamba malata che forse proprio per la sua disabilità si era attardato nella fuga. Gli archeologi lo hanno trovato riverso a terra, di schiena, nella Regio V, all’angolo tra il Vicolo dei balconi, appena ritrovato e il vicolo delle Nozze d’argento. Cercava di scappare quando tutto intorno a lui crollava e la strada era sepolta da due metri di lapillo, ma deve aver sentito arrivare l’insopportabile calore e si è voltato a scrutare il Vesuvio che eruttava. Una scoperta "drammatica ed eccezionale", commenta il direttore del Parco Archeologico Massimo Osanna. Applaude anche l’ex ministro Franceschini: "Pompei una storia di riscatto e rinascita italiana".Massimo Osanna sprintendente della Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Pompei accanro allo scheletro di una vittima dell'eruzione che ha distrutto Pompei, emerso durante gli scavi più recenti effettuati nel sito archelogico. Si tratta dei resti di un uomo di 35 anni, claudicante, investito da una nuvola piroplastica mentre, costretto ad attardarsi dal suo difetto fisico, si era voltato a guardare il Vesuvio. ANSA / CIRO FUSCO 

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