Tra gli investigatori nessuno parla di svolta. Grande cautela rispetto al fermo di A.M.. Per ora all’operaio 30enne di Nocera inferiore viene contestato il solo possesso illegale di un’arma giocattolo, modificata e perfettamente funzionante, custodita nella sua abitazione. Nessun coinvolgimento nell’agguato in cui ha perso la vita Guido Garzillo. Almeno fino a quando non si conoscerà l’esito delle indagini scientifiche commissionate agli specialisti dell’Arma.  Ad A.M. i Carabinieri sono arrivati a seguito dei controlli avviati, nelle ore successive all’omicidio, a casa di soggetti con precedenti penali. Nuova tecnologia e indagini vecchia maniera, con lunghi interrogatori in caserma e ricerca sul territorio. Si muovono così, in queste ore, i militari del reparto territoriale di Nocera inferiore per dare una svolta alle indagini, serratissime, sull’omicidio di Guido Garzillo. Questa mattina lungo faccia a faccia, in Procura a Salerno , tra gli investigatori , guidati dal maggiore Matteo Gabelloni, il sostituto procuratore di Nocera Roberto Lenza, di turno sabato sera, quando si è verificato l’agguato e i magistrati della dda cui, in attesa di capire se c entri la criminalità organizzata, spetta di coordinare gli accertamenti. Si cerca di fare sintesi del materiale fino ad ora raccolta: innanzitutto il video registrato da una telecamera di videosorveglianza posta a ridosso del luogo del delitto. Non ha impresso il momento esatto dell’esplosione dei colpi  mortali, ma si è rilevata comunque utilissima. Riporta l’immagine di una persona (presumibilmente un uomo) ,coperto da sciarpa e berretto, che, senza correre, si allontana da via D’Alessandro. Ad incrocio di queste immagini , gli uomini del maggiore Gabelloni stanno, in queste ore, visionando altri filmati, prodotti dagli impianti video di alcuni esercizi commerciali della zona. Contemporaneamente gli specialisti dell’Arma si stanno occupando dei tabulati telefonici e i contatti telematici della vittime, per definire esattamente con chi abbia parlato prima di morire. Nella definizione del mosaico complessivo, non si tralascia un approccio investigativo più tradizionale. Decine le persone ascoltate dai carabinieri. La fidanzata di Guido, che era con lui al momento dell’agguato, familiari e amici. Ma anche informatori, che possano aggiungere ulteriori elementi all’indagine. Dai primi riscontri investigativi non si tratterebbe di un agguato di camorra. Molte le ipotesi , che spaziano dalle vicende personali ad un clamoroso scambio di persona. 

Michela Giordano
 

 

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