Finisce sotto chiave un patrimonio del valore di due milioni di euro ritenuto frutto di un notevole giro d’usura. Scatta il sequestro finalizzato alla confisca per
1) patrimonio aziendale e intero capitale sociale di 5 societŕ operanti nel settore delle costruzioni/ristrutturazioni, alcune delle quali risultate aggiudicatarie di appalti pubblici;
2) un Bar a Salerno;
3) un’attivitŕ di agriturismo in provincia di Avellino;
4) 2 immobili con relative pertinenze,
5) 6 automezzi;
6) disponibilitŕ finanziarie in corso di quantificazione, relativi a 15 rapporti.
Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Salerno ha eseguito un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal GIP del Tribunale di Salerno di beni mobili, immobili, aziende e disponibilitŕ finanziarie direttamente ed indirettamente riconducibili ad Aniello ABATE (imprenditore edile) ed ai suoi familiari.
L’attivitŕ č il frutto della meticolosa ricostruzione operata dalle Fiamme Gialle all’esito del giudizio di condanna per il delitto di usura nei confronti di ABATE, che ha permesso di verificare che l’imprenditore disponesse di beni risultati sproporzionati rispetto al reddito dichiarato ed alla attivitŕ economica esercitata.
le indagini hanno dimostrato che i vari amministratori delle entitŕ giuridiche sottoposte a sequestro si sono prestati a ricoprire l’incarico solo “formalmente” in quanto di fatto la gestione era curata direttamente da ABATE. Inoltre le molteplici cessioni di quote societarie erano solo apparenti e finalizzati a celare la reale proprietŕ e riconducibilitŕ.
Le fittizie intestazioni hanno costituito il tentativo da parte di Aniello Abate di dissimulare l’esistenza e la titolaritŕ di un patrimonio la cui provenienza non era giustificabile, consentendo alla locale Procura della Repubblica di indagarlo per Trasferimento fraudolento di valori e richiedere il sequestro preventivo dell’intero patrimonio sulla base alla Normativa antimafia