A furia di dire che a Salerno la criminalità organizzata e la micro delinquenza non ci sono, i cittadini hanno cominciato a crederci. Ma i fatti, la realtà, gli episodi degli ultimi mesi, fanno pensare all’esatto contrario. Sparatorie, accoltellamenti, rapine, furti in appartamenti, numerosi episodi di stalking, violenze varie. Salerno sembra non avere nulla da invidiare a Napoli e provincia e tanto meno all’agro nocerino sarnese, da sempre identificato, da molti e in modo errato, l’unica zona del salernitano con alta densità criminosa. la vicenda dei giovani aggrediti in piazza della concordia, cioè nel cuore di salerno, la sanguinosa rapina di Mercatello al negozio compro oro e ieri la gambizzazione di un giovane di 21 nel popoloso quartiere di Pastena, fanno capire come si sia alla presenza di bande, per lo più composte da giovani, che si stanno organizzando. Nuclei criminali che vanno colpiti alla radice, altrimenti i problemi potrebbero aumentare di pari passo alla crescita di questi sodalizi sconosciuti. Le forze dell’ordine hanno effettuato un grande lavoro nelle ultime settimane, arrestando gli autori di numerose rapine e furti, spesso si è trattato di soggetti con piccoli precedenti penali, soprattutto di tossicodipendenti pronti a tutto pur di avere in tasca i soldi per comprarsi la dose quotidiana di stupefacente. Evidentemente non basta il lavoro di polizia, carabinieri e guardia di finanza. Ieri l’allarmante nuovo campanello di allarme. Il ragazzo colpito con quattro colpi di arma da fuoco mentre aspettava di fare benzina in una stazione di servizio di pastena è stato operato d’urgenza al san leonardo in condizioni definite subito gravissime dai medici. Il sindaco di Salerno de luca, che ha coniato più di uno slogan su una Salerno esente da atti delinquenziali, ha lasciato un messaggio sui recenti fatti criminosi sulla sua pagina facebook: "La situazione è delicata. Si sta diffondendo tra i giovani l’uso di uscire armati di casa: c’è bisogno di autorità paterna, di dialogo, ci vuole senso di responsabilità delle famiglia. "Se non si fa un lavoro di prevenzione ed educazione, anche in considerazione della scarsezza di risorse per le forze dell’ordine, corriamo rischi seri per la tenuta della sicurezza. Accanto ad una crisi sociale sempre più forte, nel nostro paese c’è una forte emergenza educativa. Ai ragazzi non si può dire sempre di sì, bisogna dare il senso del limite". E dopo la sparatoria di ieri è intervenuto anche il presidente provinciale della Cidec Giacomo La Marca che ha chiesto l’intensificazione di controlli, specie nella zona orientale della città per scongiurare l’escalation di violenza nei confronti di cittadini e commercianti.
Giuseppe Della Morte