– Il concertone del 2 gennaio è un evento che si ripete da cinque anni, ma il 2013 è stato senza dubbio l’anno delle emozioni più grandi, della partecipazione, dell’entusiasmo e del coinvolgimento non solo di Scafati e della Campania, ma di tutto il sud del Paese. Pullman strapieni di fan parcheggiati nel piazzale Aldo Moro dal giorno prima provenienti dalla Puglia e dalla Calabria, cittadini scafatesi pronti ad assistere allo spettacolo dalle terrazze, dai balconi, dalle finestre, ragazzi e ragazze con merenda al sacco posizionati alle transenne già dalle 7 del mattino del 2 gennaio in attesa della loro beniamina: Alessandra Amoroso.
Questo, lo scenario che appariva prima ancora dell’inizio del concerto e che già offriva anticipazioni rassicuranti di quello che sarebbe stato la sera alle 21,00.
Ogni aspettativa, infatti, è stata esaudita. Più di 25 mila persone, nonostante la pioggia, hanno affollato in ogni ordine di posto il piazzale adiacente alla Villa comunale per ascoltare la voce e i successi di quella ragazza che si è fatta amare dal pubblico proprio per la sua semplicità e naturalezza. Grande il dispiegamento di forze sul territorio per consentire un più fluido scorrimento delle auto ed evitare ostacoli al traffico. Efficace e puntuale la sicurezza.
“L’evento – ha spiegato ancora una volta il Sindaco Pasquale Aliberti – è stato possibile grazie al finanziamento ottenuto dalla Regione Campania, 180 mila euro destinati esclusivamente all’organizzazione di eventi, che abbiamo utilizzato per l’organizzazione della Notte Bianca, della Rassegna estiva e natalizia e per il concerto del 2 gennaio. Momenti di pura aggregazione che hanno allietato la città di Scafati per tutto l’anno. Dopo il successo del concertone, rafforziamo ancora di più la convinzione che il rilancio dell’economia passa attraverso la realizzazione di opere pubbliche e i grandi eventi. Entrambi contribuiscono a migliorare l’immagine di un paese e ad attrarre flussi turistici verso i siti culturali della città. E’ su questo che punteremo ancora una volta l’attenzione, se la città lo vorrà, nei prossimi cinque anni di governo”.