Svolta nella vicenda di Piazza del Corso a Nocera Inferiore. Il progetto è stato votato dalla giunta municipale. Per il primo cittadino si tratta di <<uno dei punti dolenti degli spazi urbani cittadini>>. Una vicenda per la quale Manlio Torquato aveva già detto la sua – inascoltato – quando era consigliere comunale. Il progetto varato si appresta a rimediare – sono parole del sindaco della città di Nocera Inferiore – al “peggio”. Attingendo a residui di mutui già contratti, per un importo di circa 300 mila euro. <<E’ una storia che si trascina da oltre 20 anni. Approvato – racconta Torquato ripercorrando la storia del progetto di Piazza del Corso – prima del commissariamento del ’92, parzialmente variato durante l’amministrazione Forte, ulteriormente rimaneggiato durante il sindacato Di Vito, “adeguato” con Antonio Romano>>. Nonostante abbia attraversato “trasversalmente” amministrazioni di diverso colore politico, per Torquato il filo conduttore è stato unico. <<Si poteva evitare – dice – quello che si è tradotto in uno spreco di denaro pubblico e nella violazione di uno spazio pubblico. La soluzione – lo dicevo inascoltato da consigliere comunale – era l’interramento con la manutenzione dei reperti a vista e la piantumazione. Ci sarebbe costato di meno e non avremmo avuto quello scempio che ha trasformato Piazza del Corso in “piazza del fosso”. Oggi non ci resta che rimediare al peggio>>. Il sindaco entra nel dettaglio del progetto che ha superato l’esame dell’esecutivo, sostenendo che <<segue un’idea lineare di città. Non certo uccelliere con cupole in plexiglass il cui impatto sarebbe “devastante”>>. E poi: <<Si procederà con la copertura con un giardino pensile della discesa che porta ai reperti, consentendo l’accesso a chi lo desidera, su richiesta. Voglio, infatti, ricordare che la sottostante area archeologica non è di impatto visivo. Si tratta di un’area che richiede uno specifico interesse scientifico-culturale. Demoliremo quello che resta del “muro del pianto” (già ridotto) lungo l’asse viario di Corso Vittorio Emanuele. Procederemo con la restituzione all’agorà, spazio centrale 

della città, di un decoro semplice, essenziale, fruibile>>.

Patrizia Sereno

 

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