Con una lettera indirizzata al governatore della Regione Campania, Stefano Caldoro, all’assessore Vetrella, ai presidenti delle Province, ai sindaci dei comuni capoluogo e alle aziende del comparto, in cui si fa riferimento "alla situazione catastrofica in cui versa il settore trasporti", la Cisl Campania ha chiesto che vengano resi noti i nomi di tutti i dirigenti di area e delle partecipate del settore con i relativi compensi percepiti, gettoni di presenza, spese rimborsate e indennità di risultato. "Chiediamo un atto di trasparenza in linea con un principio che va opportunamente diffondendosi in tutto il Paese – afferma Lina Lucci segretario generale Cisl Campania – E’ inconcepibile che oltre alle responsabilità politiche ascrivibili alle precedenti amministrazioni e all’insipienza di chi ha un ruolo istituzionale specifico nell’attuale Giunta non si possa sapere in maniera chiara e trasparente chi gestisce i trasporti in Campania e a quali costi. Siamo certi che in alcuni casi le retribuzioni e gli altri benefit che la collettività paga a costoro siano ben investiti, nel contempo vista la qualità talvolta inqualificabile dei servizi, è certo che siamo in presenza di incapacità e/o precise responsabilità. "Su quelle occorre intervenire – ha aggiunto la leader sindacale – perché lo spreco di risorse pubbliche in un settore essenziale come i trasporti non è più tollerabile. Tanto più che, nel frattempo, i lavoratori risultano essere gli unici – insieme agli utenti – ad aver fatto sacrifici. Basti ricordare l’accordo del 16 dicembre 2011, i contratti di solidarietà, la cosiddetta armonizzazione delle retribuzioni, la rinuncia in alcune aziende al premio di risultato, la sospensione dei ticket pasti, la disponibilità per trasferimenti interaziendali, la perdita parziale della retribuzione a seguito della riduzione dei programmi d’esercizio, oltre a una maggiore produttività garantita anche in presenza di difficili condizioni economiche e di indescrivibile stato dei mezzi e del sistema complessivo dei trasporti". "La Cisl Campania, assieme alla sua categoria, la Fit, ha avuto pure su questo fronte un ruolo propulsivo, coinvolgendo anche i propri vertici nazionali – ha ricordato Lucci -. Dalle energie messe in campo dal sindacato in uno con il Presidente della giunta regionale ha preso forma, per esempio, l’art. 16 (commi 5-10) del Decreto "CrescItalia", che apre alla costruzione di un piano di rientro dal debito che investe il sistema di mobilità regionale su ferro e allo sblocco di 200 milioni di euro del fondo per lo sviluppo e la coesione. "Lo stesso provvedimento, come è noto, prevede anche la nomina di un commissario ad acta. Ma tanto quest’ultimo, quanto le risorse, sembrano essersi smarriti nella più profonda abulia del Governo nazionale e dell’assessorato regionale. Non sono mancate – prosegue la lettera – le interlocuzioni della Cisl Campania con i vertici delle aziende competenti, come ricorda specificamente la lettera, stigmatizzando che Siamo ancora in attesa, infatti, di avere dall’Acam un piano di coordinamento delle tratte e degli orari gomma/ferro utile, fondamentale, per intervenire immediatamente sulle duplicazioni delle corse ferro/gomma e sullo spreco di risorse conseguente". "Per quel che attiene ad UnicoCampania – si sottolinea nella lettera – abbiamo chiesto all’assessore al ramo, e su sollecitazione delle aziende consorziate, lo scioglimento del consorzio, non il licenziamento dei dipendenti; una soluzione che riveda il sistema di tariffazione integrato (non la sua abolizione!) a vantaggio dell’utenza e delle aziende e che riporti il controllo dell’evasione in capo alle stesse aziende (oggi il controllo è invece effettuato a campione e con un livello di frode fuori controllo) prosegue la missiva". La lettera si conclude con tre richieste avanzate dalla Cisl Campania e dalla Fit Cisl, ovvero: "una immediata inversione di tendenza dei reiterati comportamenti posti in essere fino a questo momento da parte dell’assessorato competente e di tutti i vertici aziendali, un incontro urgente in Regione supportato da documentazione cartacea e credibile a sostegno delle infinite soluzioni paventate e mai concretizzatesi e infine l’elenco nominativo di tutti i dirigenti di area e delle partecipate del settore e relativi compensi percepiti, gettoni di presenza, spese rimborsate, indennità di risultato". "In assenza di risposte – si conclude la missiva – la Cisl e la Fit Cisl ricorreranno alla mobilitazione generale di tutto il settore, per contrastare con ogni mezzo una ignavia, una inerzia e una apatia che la collettività ed i lavoratori non possono più sopportare".