blitz_Carabinieri_nocera

7 milioni di euro complessivamente sequestrati, 5  professionisti arrestati, 46 indagati: è l’esito dell’operazione Leonardo eseguita questa mattina dai carabinieri  del reparto territoriale di Nocera Inferiore.  Le indagini, dirette dal sostituto procuratore Roberto Lenza e condotte dal nucleo di   polizia giudiziaria presso il tribunale nocerino hanno scoperto l’’indebita percezione di indennità previdenziali per 2 milioni di euro circa e l’emissione di fatture per prestazioni inesistenti per un ammontare complessivo di circa 20 milioni di euro dai carabinieri. Raggiunti da ordinanza di custodia cautelare con l’accusa di truffa aggravata  commercialisti, imprenditori e faccendieri  dell’agro nocerino sarnese  e dell’hinterland  napoletano che attraverso false assunzioni e la costituzione di società fittizie, che emettevano documentazioni contabili per prestazioni ami eseguite, consentivano ad imprenditori compiacenti di beneficiare, dietro il pagamento  di una provvigione -percentuale, indebite erogazioni previdenziali da parte dell’Inps e crediti di impsota dell’agenzia delle Entrate.  Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di una pluralità di truffe in danno dell’INPS (gli ideatori del disegno criminoso si sono, in definitiva, associati tra loro per costituire società fittizie ed assumere altrettanti fittizi  lavoratori subordinati, allo scopo di frodare l’INPS che ha così erogato prestazioni previdenziali e assistenziali non dovute, per 2 milioni di euro a favore degli indagati); alla  emissione ed utilizzazione di fatture per circa 20M€ di operazioni inesistenti (i promotori ed organizzatori del disegno criminoso utilizzavano le stesse ditte anche quali “stamperie” di fatture per prestazioni mai effettuate a favore di ditte realmente operanti che, di conseguenza, registravano crediti IVA/costi inesistenti abbattendo così le imposte dovute e realizzando quindi un ulteriore danno alle casse erariali.  Le ditte che ricevevano le fatture, ricompensavano il soggetto che aveva emesso la falsa fattura con una somma pari a circa il 10-12 % del valore emesso. i circa 600 falsi operai assunti fittiziamente condividevano al 50% con gli indagati principali (commercialisti e imprenditori/commercianti) le indennità che l’Inps erogava in loro favore. Importnate anche il ruolo di  un  funzionaria di Poste Italiane addetta alla gestione dei rapporti con aziende, che procedeva alacremente all’apertura dei conti correnti intestati alle ditte e lavoratori, rilasciando però sempre e solo alla “combriccola” carnet di assegni e carte di credito (postepay) intestate “formalmente” ai lavoratori, sulle quale l’INPS regolarmente accreditava le prestazioni assistenziali/previdenziali. Uno degli indagati raggiunto da ordinanza di custodia cautelare, commerciante,e tra l’altro specializzatosi nel riciclo di prodotti alimentari di provenziena illecita, aveva    costituito un’apposita ditta intestata ad una persona indigente del comune di Pagani ed emetteva fatture false, aiutando così le ditte di distribuzione di generi alimentari ad attribuire caratteristiche e qualità superiori a qualsiasi tipo di prodotto. Basti pensare che noto commerciante del napoletano, non ha esitato a rivolgersi al faccendiere dietro compenso, delle fatture al fine di dimostrare la provenienza lecita di una consistente partita di olio di semi di girasole alterati in olio extravergine di oliva.con il risultato di permettere permesso al noto commerciante di mettere sul mercato a prezzi stracciati un olio extravergine d’oliva,,risultato in realta’ non commestibile per la presenza di un colorante, la clorofilla.,  distruggendo così l’intera concorrenza.

Le indagini, ancora una volta, hanno confermato il diffuso e consolidato sistema delinquenziale ai danni dell’Inps e dell’Agenzia delle Entrate che, attraverso la creazione ad arte di aziende “vuote” e la simulazione di rapporti lavorativi, procura ad un’ampia platea di persone (oltre 600 gli indagati) indennità di disoccupazione, malattia e maternità, nonché garantisce, mediante l’emissione di fatture fiscali per operazioni inesistenti e previo compenso, l’evasione di imposte a favore di terzi imprenditori. L’operazione “Leonardo” costituisce il naturale seguito e sviluppo della nota maxi inchiesta “MASTROLINDO” 1 che aveva  già portato all’esecuzione di 44 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di imprenditori e professionisti e al sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di oltre 137 milioni di euro, in relazione alla scoperta di svariate aziende (ubicate nell’agro nocerino-sarnese e operanti nel terziario, soprattutto ditte di pulizie), risultate “scatole vuote” costituite al solo scopo di “caricare” su di esse migliaia di rapporti di lavoro fittizi, al fine di conseguire indebite erogazioni previdenziali e assistenziali dall’INPS (indennità di disoccupazione, maternità e malattia).Il tutto a totale danno del contribuente onesto.

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