Saranno campionati strani, anomali, quelli di Lega Pro della prossima stagione agonistica. Play-off allargati in Prima Divisione, nessuna retrocessione, mentre la metà o quasi delle squadre di Seconda Divisione saranno integrate nella nuova unica Serie C a tre gironi da venti formazioni ciascuno che nascerà dal 2014-2015. L’ufficialità è arrivata ieri sera, ma già se ne era a conoscenza da tempo. Il direttore generale Ghirelli ce l’aveva anticipato già a Salerno in occasione di un incontro sulla sicurezza negli stadi e prima di uno dei derby tra Nocerina e Paganese. Un campionato particolare quello di Prima dell’anno prossimo, che invoglia le società a spendere di meno, tanto, mal che vada, si resterà nella stessa categoria, ma non è da sottovalutare un dato oggettivamente importante. Con i play-off portati fino alla nona posizione, tutti cercheranno di agguantare una posizione utile, e pochi probabilmente saranno i classici match senza motivazioni che si vedono sul finire della stagione. Quali potrebbero essere gli obiettivi delle nostre tre squadre ai nastri di partenza? La Nocerina sembra voler diminuire sensibilmente l’esposizione economica per l’anno prossima, con un investimento nettamente inferiore e dando spazio ai giovani. Ciò non significa che la famiglia Citarella non sia ambiziosa, ma dopo due anni di delusione, appare anche logico un cambio di rotta che non significa per forza di cose non tentare di vincere. L’equazione soldi = successo sicuro, nel calcio non è affatto scontata come si può pensare. Nei prossimi giorni, dopo una settimana di riflessione, i proprietari del club, i rappresentanti della famiglia Citarella appunto, terranno una conferenza stampa dove diranno la loro sui progetti futuri. Stesso discorso, per certi versi, viene fatto anche in casa Paganese. Il presidente Raffaele Trapani, dopo l’investimento cospicuo dell’estate scorsa e la costruzione di una squadra con molti elementi di categoria e qualche giocatore proveniente dalla B, sembra intenzionato a puntare sui giovani. L’idea è quella di costruire una formazione che possa ben figurare ma senza troppi assilli di classifica. Progettare qualcosa per il futuro sarebbe l’ideale, ma tutto dipende dal budget disponibile e dall’intervento di tutti i soci. Questione allenatore: Maurizi in pole position, Cari e Cuoghi in seconda fila. Entro fine settimana se ne saprà di più. Infine, la Salernitana di Lotito. Qui il discorso è diverso, sulle ali dell’entusiasmo di due campionati vinti consecutivamente, la piazza granata preme per un nuovo salto e per il ritorno in Serie B. Non sarà semplice perché la concorrenza sarà ampia e nutrita. Molto dipenderà anche da come saranno composti i due gironi di Prima Divisione. Lotito comunque riparte dalla continuità. Perrone in panca, qualche giovanotto della Primavera della Lazio a rinforzare una squadra già forte e poi qualche ciliegina qua e là nei vari reparti.

Giuseppe Della Morte

 

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