Un brand per la città di Nocera Inferiore. <<Un’idea forte>>, dice il sindaco Manlio Torquato, per sapere <<chi siamo, quale storia riassumiamo oggi, qual è l’accenno di prospettiva che lanciamo>>, sulla quale far convergere l’attenzione dell’intero consiglio comunale e della città tutta. Un assemblaggio, spiega il primo cittadino, di idee portanti che <<rappresentino la storia della comunità nocerina, non solo quella secolare, ma anche e soprattutto quella più recente. L’attualità della vicenda cittadina in particolare la più immediata>>. Un progetto di studio a costo zero, che vada oltre la semplice rappresentazione grafica  di una sigla o di un simbolo . Non a caso Manlio Torquato parla di <<brand concettuale>>. La pista rientrerebbe nella filosofia del “Puc partecipato”. Non intende minimamente prendere in considerazione la spesa sopportata da Salerno per la sua “S”, il primo cittadino nocerino. <<Abbiamo professionalità e uomini di cultura – afferma il sindaco di Nocera Inferiore – figure anche esterne che potrebbero tradurre in pratica un sogno ambizioso>>. E poi aggiunge: <<Deve trattarsi di qualcosa di diverso dal semplice “marchio estetico”. Tutti sanno che i comuni hanno uno scudo che li rappresenta. Sul nostro c’è l’albero di noce>>. Oggi si ambisce sempre di pià a rafforzare il senso di identità ed appartenenza con <<una sigla o un simbolo grafico>>. Dopo la Salerno del vice ministro Vincenzo De Luca, <<si accingono a farlo Firenze su in pit di Renzi e Milano su iniziativa di Pisapia. Noi, parenti poveri della periferia d’Italia (ma o diciamo con un po’ di orgoglio) pensiamo di fare qualcos’altro. Qualcosa che pure culmini in una rappresentazione grafica, ma che sia un “brand concettuale”. Che proceda di pari passo con il Puc quale progetto partecipato>>. Una postilla quasi superflua, visto che il Piano urbanistico comunale, spiega Torquato esternando il suo punto di vista, <<non può non essere partecipato!>>.

Patrizia Sereno

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