Una pioggia di ricorsi al tribunale amministrativo sta per abbattersi sul comune di Nocera Inferiore. Sono anziani non autosufficienti e disabili che hanno necessità di rivolgersi a strutture di riabilitazione ed assistenza e che, a causa della mancata adozione da parte dell’amministrazione comunale del regolamento per la compartecipazione al costo delle prestazioni sociali e socio sanitarie, sono costretti a pagare un ticket probabilmente non dovuto e che mette in difficoltà l’economia, già precaria, di molti di loro. Il Comune di Nocera Inferiore, infatti, non tiene conto di un articolo, il numero 7, del regolamento regionale il quale stabilisce che la soglia Isee o di reddito individuale al   disotto del quale il soggetto richiedente la prestazione è esentato da ogni forma di compartecipazione al costo del servizio, corrispondente al 160% dell’ammontare del trattamento minimo della pensione INPS, è pari ad euro 10.304,94 per il 2013 da calcolare al netto dell’indennità di accompagnamentoNon essersi adeguati a tale provvedimento provoca una evidente disparità di trattamento dei cittadini che sono costretti a rivolgersi ai centri di assistenza socio sanitari, non solo rispetto a quelli con residenza storica in altri comuni che hanno applicato fedelmente le Linee Guida ed il regolamento regionale, ma soprattutto nei confronti di quelli residenti nei comuni che fanno parte dello stesso Piano di Zona. Infatti nonostante il Piano di zona di riferimento del comune di Nocera Inferiore abbia approvato, dopo una serie di esposti della associazioni Aspat e Anffas Campania, il regolamento regionale, l’amministrazione guidata dal sindaco Torquato, non ha ancora adottato tali norme lasciando inalterata la delibera del commissario prefettizio che risale al luglio 2011. Sino ad oggi soltanto disponibilità del Settore politiche sociali a rivedere il regolamento che, alla fine, dovrà essere approvato dal consiglio comunale. Abbandonando il linguaggio burocratese è evidente che qualcosa non funziona. Ed a pagarne le conseguenze sono gli anziani non autosufficienti, i disabili e le loro famiglie. Ma soprattutto le loro tasche. Ma ora sarà la giustizia amministrativa a decidere chi è nel giusto. 

Nello Ferrigno

 

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