Il dramma del lavoro negato o del lavoro non pagato sfiora la cronaca nera. Suicidio sfiorato, ieri pomeriggio, a Cava de’ Tirreni. Cresce lo stato tensione tra i dipendenti del Consorzio di Bacino Salerno 1. Per alcuni è psicosi vera e propria. Ieri uno dei lavoratori del cantiere metelliano ha minacciato di lanciarsi nel vuoto per la disperazione di non riuscire più a dare risposte alle esigenze della propria famiglia. A farlo desistere l’intervento della polizia e del commissario Siani.
Occorrono 831mila euro per pagare gli stipendi di marzo a tutti i dipendenti del consorzio di bacino Salerno 1, ma l’obiettivo è molto lontano. Al momento, infatti, sono stati solo quattro comuni che hanno adempiuto al versamento di quote al Consorzio di Bacino Salerno 1, dopo l’accordo-tregua siglato in seguito alla due giorni in Prefettura. Accordo in base al quale i comuni facenti parte del bacino si sono impegnati (alcuni in maniera maggiore altri marginalmente) a versare dei fondi per mettere insieme la cifra necessaria pagare ai lavoratori in ginocchio almeno la mensilità di marzo: un milione di euro. Mancano esattamente 831 mila euro al raggiungimento del traguardo. A mettere mano alle casse solo Cava de’ Tirreni, San Marzano sul Sarno, Sant’Egidio del Monte Albino e Corbara. Gli enti che ancora la latitano hanno tempo solo fino a giovedì sera, massimo venerdì mattina.
Se la fumata dovesse essere nuovamente nera, gli operatori potrebbero di nuovo optare per la linea dura. E la situazione igienico-sanitaria potrebbe davvero precipitare visto che sta per esplodere la primavere con annesse temperature più alte. Un fronte oltremodo caldo si tiene conto che ci sono già serie difficoltà sia nel conferimento della frazione umida che per quella indifferenziata che va allo Stir di Battipaglia. Attende l’evolversi della situazione il commissario Fabio Siani. <>