Bologna (4-2-3-1): Stojanovic 5, Motta 5, Sorensen 5,5, Carvalho 5 (36′ st Naldo sv), Morleo 5,5, Taider 6, Perez 6 (10′ st Pazienza 5,5), Christodoulopoulos 5, Diamanti 6, Kone 5,5 (22′ st Moscardelli 5), Gilardino 5. (25 Agliardi, 14 Natali, 4 Khrin, 20 Abero, 8 Garics, 28 Riverola, 18 Gabbiadini, 77 Pasquato). All.: Pioli 5,5. Napoli (3-5-2): De Sanctis 6, Rolando 6, Cannavaro 6,5, Britos 6, Maggio 6, Behrami 6 (23′ pt Inler 6), Dzemaili 7, Hamsik 7 (32′ st El Kaddouri sv), Zuniga 6,5, Cavani 7,5, Insigne 6,5 (24′ st Pandev 5,5). (22 Rosati, 15 Colombo, 25 Radosevic, 2 Grava, 55 Gamberini, 16 Mesto, 4 Donadel, 27 Armero, 9 Calaiò). All.: Mazzarri 7. Arbitro: Massa di Imperia 6. Reti: nel st 8′ Hamsik, 18′ Cavani su rigore, 22′ st Dzemaili. Angoli: 2-0 per il Bologna Recupero: 2′ e 2′. Ammoniti: Gilardino, Dzemaili, Perez, Britos per gioco scorretto, Kone e Diamanti per proteste. Note: al 38′ pt l’arbitro ha fatto allontanare per proteste il team manager del Napoli Giuseppe Santoro. ** I GOL – 8′ st: Da Zuniga a Dzemaili per Hamsik ed è tutto semplice per lo slovacco che dal limite dell’aria lascia partire un sinistro a mezza altezza che non lascia scampo a Stojanovic. – 18′ st: Insigne lanciato in contropiede trova Cavani in profondità, Stojanovic sembra arrivare prima dell’uruguagio che però lo anticipa, procurandosi il rigore che lui stesso trasforma per il raddoppio. – 22′ st: Ancora ripartenza, ancora Cavani che sguscia via tra due rossoblù al limite: viene chiuso, ma la palla arriva sulla destra a Dzemaili che a tu per tu col portiere non sbaglia.

 

Il Napoli schianta il Bologna con un perentorio tris in avvio di ripresa e va a riprendersi la Champions sul campo dove l’anno scorso la gettò via. Sono Hamsik, Cavani e Dzemaili, non a caso i migliori di questo finale di campionato azzurro, a firmare la vittoria che segna il ritorno nell’Europa che conta dalla porta principale. Il popolo azzurro fa festa già a mezz’ora dalla fine, in attesa che si sciolgano i tanti nodi ancora in ballo: dal futuro di Cavani e Mazzarri alla campagna acquisti che dovrà necessariamente essere ambiziosa per sostenere il doppio impegno. Troppo debole questo Bologna per resistere alla voglia del Napoli del secondo tempo: senza vittorie da otto turni in questo mesto finale di stagione, Pioli può almeno consolarsi con la salvezza matematica visto il ko del Palermo, salutato dallo stadio con un sospiro collettivo di sollievo. Mazzarri si presenta al Dall’Ara con Insigne di punta al fianco di Cavani, unica novità rispetto a domenica insieme a Rolando in difesa. Cerca il guizzo di talento il tecnico napoletano contro una difesa, quella rossoblù, che dopo la grandinata subita a Roma, ha perso anche Antonsson (frattura al metatarso, stagione finita) costringendo a rispolverare dalla soffitta Carvalho (che si infortunerà’). Ma gli azzurri faticano a ingranare e nel primo quarto d’ora l’unica emozione sono i fischi, fortissimi, al minuto di silenzio per Giulio Andreotti. Al 17′ Zuniga si mangia Motta e serve Cavani che spreca a lato, poi il Matador sbaglia ancora mira tre minuti dopo graziando Stojanovic dal limite dell’area. L’inerzia del Napoli si spegne però con l’infortunio di Behrami, toccato duro a centrocampo. Entra Inler che davanti alla difesa ha tutt’altra cattiveria: così il Bologna sale e con Diamanti libero dal suo mastino designato guadagna metri, anche se è Gilardino a mandare fuori l’1-0 colpendo sporco di testa da pochi passi. Ma questa volta non è aria per un’ennesima beffa rossoblù e dopo la ripresa c’é tutto un altro Napoli. Soprattutto grazie ad Hamsik, caricato anche da un brutto fallo non fischiato dal discontinuo Massa. E’ lui che sigla il gol Champions con una frecciata da fuori area confezionata da una gemma di Dzemaili, fenomenale con un tocco a gabbare metà difesa avversaria. Passano dieci minuti e arriva, immancabile come una tassa da pagare, la firma di Cavani. Contropiede micidiale di Insigne che taglia una palla forse troppo lunga, ma Stojanovic è ingenuo e stende il Matador che, dopo tanti errori, dal dischetto come con l’Inter non sbaglia. Manca meno di mezz’ora, Mazzarri vede il traguardo e si copre il volto dalla tensione, mentre i tifosi azzurri cantano già O’ Surdato ‘nnammurato, l’inno delle vittorie. E fanno bene, perché il Bologna non c’é più e il 3-0 di Dzemaili è il sigillo al ritorno tra i grandi d’Europa, salutato da un bagno di folla sotto la curva ospiti a fine gara.

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