Un altro colpo. Un’altra filiale bancaria presa di mira. Sempre a Roccapiemonte. Stavolta i delinquenti hanno puntato la sede della banca popolare dell’emilia romagna di corso mario pagano. La notte scorsa, alle 3.30 il blitz criminale. Con molta probabilitŕ si tratta della stessa banda che ha svaligiato l’agenzia Ubi Banca di Piazza Zanardelli la settimana scorsa. Perché la tecnica č quella di sempre. Il sistema utilizzando č quello definito dagli inquirenti della “marmotta”, con l’impiego di una carica esplosiva che fa da apriscatola, per poi completare l’opera con un flex con il quale si completa il furto e si porta via la cassaforte. L’operazione viene completata in pochi minuti, i criminali si presentano sempre con il volto coperto da passamontagna, un’azione studiata nei minimi dettagli, con le telecamere di sorveglianza che vengono sporcate o comunque messe fuori uso. Sul posto dopo il fatto si sono portati i carabinieri della compagnia di mercato san severino agli ordini del comandante cisternino, che hanno effettuato i rilievi del caso insieme agli artificieri giunti da salerno che dovranno appurare quale esplosivo č stato utilizzato dai ladri. Ancora non č stato quantificato il bottino, ma la cifra dovrebbe aggirarsi sui 10 mila euro. Il colpo č stato sferrato ancora una volta nella notte tra il venerdě e il sabato, quando tecnicamente i bancomat vengono riempiti maggiormente di banconote in previsione di un maggior afflusso legato ai prelievi degli utenti. La banda prende di mira gli sportelli che usano bancomat di vecchia generazione e senza il sistema della colorazione delle banconote. Infatti, i nuovi sistemi prevedono la fuoriuscita di liquido di colore viola nel caso di tentativo di furto con esplosivo e al momento dell’apertura anomala della cassaforte. Dietro a questi colpi potrebbero esserci la stessa mente di quelli messi a segno nei mesi scorsi, perché anche se alcune teste furono tagliate dalle forze dell’ordine che, a Napoli, avevano provveduto ad arrestare sette soggetti il settembre scorso, dopo poche settimane, a quanto pare, quasi tutti sono tornati in libertŕ o in semilibertŕ, avendo cosě la possibilitŕ di riorganizzarsi e procedere con nuovi atti criminali, e visto che il modus operandi, non č affatto da escludere che ci siano loro dietro a questi nuovi assalti ai bancomat

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