Nelle prime ore della mattinata, i finanzieri del Comando Provinciale di Napoli, in collaborazione con il Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalitŕ Organizzata (SCICO) di Roma, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale partenopea nei confronti di 9 persone – spiega la nota – di cui 8 in carcere e una agli arresti domiciliari – appartenenti a un’associazione criminale dedita al commercio illegale di tabacchi lavorati esteri dall’est Europa verso l’Italia – spiega la nota – e composta, fra gli altri, da diversi pregiudicati partenopei. Con l’ordinanza su indicata il GIP ha altresě accolto la richiesta di sequestro preventivo di beni immobili, beni mobili registrati, complessi aziendali e rapporti finanziari per un valore complessivo di oltre 15 milioni di euro, ritenuti il frutto e/o -spiega la nota-il reimpiego dei lucrosi proventi conseguiti dal sodalizio grazie alle loro attivitŕ illecite. Le investigazioni, svolte dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria del GICO di Napoli e coordinate dalla Direzione Distrettuale di Napoli,-spiega la nota-hanno permesso di identificare i partecipi all’organizzazione contrabbandiera, i canali internazionali utilizzati per l’importazione delle merci dall’estero e di sequestrare – nel 2016 – un ingente carico di t.l.e.. L’operazione che ha portato al sequestro dei tabacchi ha permesso di disvelare un peculiare modus operandi -si legge nella nota-dell’organizzazione per eludere i controlli sulla regolare detenzione e trasporto delle merci da parte delle competenti autoritŕ doganali e di polizia. L’organizzazione, infatti, sfruttando la possibilitŕ di far transitare i tabacchi lavorati esteri in regime di sospensione di imposta destinati verso i Paesi extra- UE, pianificava una fittizia operazione di esportazione di un carico pari a 9 tonnellate di sigarette prodotte in Romania che, in transito per l’Italia a bordo di un container, si sarebbe dovuto imbarcare presso il porto di Salerno per la destinazione dichiarata del porto di Misurata in Libia.-conclude la nota- In realtŕ, il piano dell’organizzazione prevedeva che, una volta giunto in Italia, il container contenente le sigarette sarebbe stato sostituito con un altro container

Share.

Circa l'autore

Leave A Reply