Estorsione, usura, rapporti con amministratori locali. E’ il giorno dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari per alcuni indagati dallo scorso settembre a Cava de Tirreni in una vicenda che causň una serie di ripercussioni sulla politica locale, tanto da portare ad un rimpasto di giunta da parte del sindaco servalli. Ben 14 furono gli arresti, 11 in carcere e tre ai domiciliari, di soggetti appartenenti a tre diversi gruppi criminali. Una operazione in grande stile della procura di salerno, con il blitz e le indagini degli uomini della direzione distrettuale antimafia agli ordini del comandante Giulio Pini. Gli avvisi di conclusioni delle indagini riguardano dante zullo, antonio santoriello, enrico polichetti e angelo trapanese. Nel mirino degli inquirenti finirono proprio i rapporti tra Polichetti, ex assessore della giunta Servalli, ed alcuni esponenti di clan criminali della valle metelliana. scambio di voti per alcuni favori, grandi eventi da organizzare e sponsorizzazioni in cittŕ. il pm antimafia vincenzo senatore, il 13 settembre scorso, durante la conferenza stampa relativo alla vicenda ammise chiaramente che esisteva un sistema Zullo, con il capo Dante Zullo che dal carcere inviava ordini e la figlia si occupava di fornire le notizie necessarie a tutti gli affiliati ed associati. Minacce, intimidazioni nel nome del racket e delle estorsioni. Le 14 ordinanze di custodia cautelare erano state eseguite per associazione a delinquere di stampo camorristico, usura pluriaggravata, estorsione con metodo mafioso, associazione finalizzata alla vendita e cessione di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi da sparo. ben 52 perquisizioni domiciliari furono effettuate. Una operazione di polizia che coinvolse gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Salerno e del Commissariato di Cava de’ Tirreni, con personale del Reparto Territoriale dei Carabinieri di Nocera Inferiore e della Direzione Investigativa Antimafia.
Fu questa l’ultima operazione coordinata dall’allora procuratore capo Corrado Lembo. Furono pesanti le ripercussioni a livello politico per via dell’inserimento nella vicenda di enrico polichetti. Giŕ qualche mese alcuni componenti dei clan erano finiti in carcere, in particolare dante e vincenzo zullo e vincenzo porpora, successivamente altre dieci persone per vendita e spaccio di droga. Determinanti per arrivare al blitz le deposizioni rese da due collaboratori di giustizia. Oltre al gruppo Zullo, vi era quello facente capo a Domenico Caputano, anche questo sgominato dalle forze dell’ordine. dalle indagini della Dia di Salerno emersero legami delle bande criminali anche con appartenenti alle forze di polizia oltre che delle istituzioni locali.