I recenti incidenti, anche mortali, causati dai cinghiali hanno spinto il nuovo coordinamento provinciale delle associazioni venatorie della provincia di Salerno a richiedere alla regione Campania, una proroga della chiusura della caccia al cinghiale al 31 gennaio.  A seguito dell’emergenza per i numerosi incidenti e danni provocati dai cinghiali anche mortali verificatisi di recente sulle strade , il nuovo CAV salernitano,  , come suo primo atto ha  richiesto la proroga dell’attivitŕ venatoria al cinghiale al 31 gennaio 2019 e la chiusura delle prossime stagioni venatorie al 31 gennaio. Un’istanza a  mo’ di provocazione  inoltrata alla REGIONE  alla luce delle particolari criticitŕ connesse e conseguenti alla eccessiva ed incontrollata proliferazione dei cinghiali su tutto il territorio regionale, che provocano danni sia a persone che cose, oltre che all’ambiente in generale ed all’agricoltura, si chiede di voler disporre, con l’urgenza del caso , una proroga del termine di chiusura della caccia al cinghiale sul territorio libero della Regione Campania, giŕ prevista dal vigente calendario venatorio per il 31.dicembre scorso. La misura richiesta sarebbe particolarmente utile non solo ad evitare, almeno in parte, il rilevante esborso di denaro pubblico che la Regione Campania č costretta a pagare quotidianamente al fine di risarcire i danni a persone e/o cose prodotti dai cinghiali, ma anche e soprattutto a prevenire eventi particolarmente gravi, come quello luttuoso accaduto a seguito del recente gravissimo incidente stradale sull’Autosole a Lodi, di cui č stato dato ampio spazio sulla cronaca nazionale e locale, dove alcuni cinghiali hanno invaso la pubblica via causando la morte di un automobilista in transito ed il ferimento di altre dieci persone.  Il segnalato episodio č solo l’ultimo in termine temporale e segue numerosissimi altri fatti analoghi, non ultimo quello occorso ad una vettura della Polizia Provinciale di Salerno, che tempo fa ha investito un branco di cinghiali che avevano invaso la locale tangenziale, riportando notevoli danni, senza calcolare le quotidiane pericolose invasioni di centri abitati da parte degli anzidetti ungulati, che vagano alla ricerca di cibo.Quanto precede, atteso che non č in contrasto con nessuna norma dello Stato e che numerose regioni italiane (Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta, Emilia Romagna, Marche, Lazio, Abruzzo, Puglia, Sicilia e Sardegna) hanno giŕ fissato la chiusura della stagione venatoria al cinghiale al 31 gennaio 2019, quale misura, tra l’altro, utile al contenimento degli ungulati e, sicuramente, alla prevenzione degli anzidetti danni.La richiesta del coordinamento delle associazioni venatorie viene  estesa  , anche per le prossime stagioni venatorie, affinché’  la chiusura della caccia al cinghiale venga fissata alla data del 31 gennaio, e non al 31 dicembre di ogni anno, come fin qui accaduto. E’ questa la prima iniziativa  del nuovo CAV ,il  Coordinamento  Associazioni Venatorie ) della provincia di Salerno che venerdě scorso nell’incontro svoltosi presso la Sezione Provinciale Enalcaccia di Salerno  tra i presidenti provinciali si sono riuniti i Presidenti Provinciali delle Associazioni Venatorie: Ciro Mascolo,  ANUU; Luigi Botta,  ARCICACCIA; Dino Torre, ENALCACCIA; Antonello D’Acunto,  EPS; Domenico Della Corte, ITALCACCIA; Ferdinando Nocera, A.N.L.C., hanno eletto all’unanimitŕ  Luigi Botta, nuovo coordinatore provinciale. Compito prioritario del Coordinamento sarŕ quello di rafforzare i rapporti di collaborazione tra le associazioni venatorie e gli Ambiti Territoriali di Caccia, la Regione Campania, le Associazioni Agricole e Ambientali, auspicando che l’unitŕ del mondo venatorio porti ad una maggiore sinergia con le istituzioni preposte alla caccia e ad un miglioramento dei risultati nella gestione dell’Attivitŕ Venatoria, sempre piů sostenibile, in provincia di Salerno

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