“La criminalità trae linfa vitale in soggetti sempre più giovani, impiegati in professioni poco qualificate o senza lavoro”. E’ quanto emerge dalla relazione che la Direzione Investigativa Antimafia ha inoltrato al Mistero dell’Interno la relazione relativa all’attività svolta e ai risultati conseguiti nel semestre gennaio-giugno 2018. Dal documento emerge anche una mappa della criminalità in Provincia di Salerno. “Sulle dinamiche criminali nel comprensorio dell’Agro nocerino-sarnese, geograficamente confinante con la provincia meridionale di Napoli”, si legge nella relazione, “molte delle storiche compagini si sono sfaldate in gruppi minori, retti da individui di maggiore caratura criminale. Tali gruppi starebbero gestendo una quota di interessi illeciti con il placet di consorterie più strutturate o di sodalizi insistenti nelle limitrofe province di Napoli ed Avellino.”
A Nocera Inferiore si conferma l’operatività del clan MARINIELLO, consorteria criminale facente capo ad uno storico esponente della Nuova Camorra Organizzata, rintracciato e tratto in arresto, il 27 marzo 2018, a Las Palmas (Spagna), in esecuzione di un provvedimento restrittivo emesso per i reati di usura ed estorsione, aggravante del metodo mafioso.
A Pagani è ampiamente confermata la presenza del clan FEZZA-PETROSINO D’AURIA che, sebbene colpito nella sua operatività da diverse operazioni di polizia e dalle collaborazioni con la giustizia intraprese da alcuni affiliati, può contare ancora su una notevole forza militare e su ingenti disponibilità economiche derivanti dal- l’usura, dalle estorsioni e dal traffico di stupefacenti, vantando una fitta rete di collaborazione con altri sodalizi campani.
Nei centri montani di Sant’Egidio del Monte Albino e Corbara opera un gruppo, emanazione del clan SORRENTINO, anch’esso dedito alla gestione delle attività illecite sul territorio.
Nel territorio di Angri, le attività di contrasto eseguite nel recente passato hanno consentito di ridurre in modo significativo l’operatività dello storico clan TEMPESTA. Tuttavia, il ritorno in libertà di alcuni esponenti di quest’ultima organizzazione potrebbe favorire sia l’aggregazione di elementi più attivi dei gruppi locali emergenti, sia accordi con i sodalizi attivi nei Comuni vicini e dell’area vesuviana.
Quest’ultimo aspetto si dimostra particolarmente attuale, come è emerso dall’operazione condotta dai Carabinieri, nel mese di giugno, che ha portato all’arresto di 5 soggetti, di cui uno di nazionalità spagnola, ed al sequestro di kg. 230 di hashish occultati in un carico di arance provenienti dalla Spagna e trasportati su un autoarticolato destinato al mercato ortofrutticolo di Pagani.
A Sarno permane la piena operatività del clan SERINO, i cui affiliati sono dediti ad estorsioni, usura, traffico di stupefacenti ed al reinvestimento in attività commerciali e ricreative dei proventi illecitamente accumulati. In tale contesto, nel mese di giugno, i Carabinieri hanno eseguito la misura di prevenzione patrimoniale della confisca di beni, del valore di circa 700 mila euro, nei confronti di un affiliato.
Nel comune di Scafati, per la sua posizione di confine tra la provincia di Salerno e quella di Napoli, permane una forte presenza sia dei locali clan LORETO-RIDOSSO e MATRONE, dediti al traffico di stupefacenti, all’usura, alle estorsioni e all’infiltrazione nelle attività economico-produttive e amministrative, sia dei sodalizi della vicina area vesuviana e stabiese. Questa promiscuità di organizzazioni criminali determina non solo una elevata criticità nella gestione degli affari illeciti, ma anche episodi di instabilità criminale, di cui sono sintomo atti intimidatori di varia natura.
A Salerno, permane, con un ruolo di primo piano, il clan D’AGOSTINO, si registra anche l’operatività di gruppi emergenti che, nel tentativo di occupare gli spazi lasciati liberi dall’arresto di esponenti del citato sodalizio, ricorrono spesso anche ad azioni cruente. È quanto si evince dall’indagine che, il 9 giugno 2018, ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 6 soggetti che, per acquisire spazi nel mercato della droga cittadino non hanno esitato a commettere un omicidio.
A Vietri sul Mare, porta della Costiera Amalfitana, stando alle risultanze investigative, si rileva l’interesse criminale di un gruppo delinquenziale composto da membri della locale famiglia APICELLA, già destinataria di provvedimenti restrittivi per aver imposto servizi di soccorso, rimozione e custodia giudiziale dei veicoli con proprie ditte, nonché gestito abusivamente stabilimenti balneari.
Nel comune di Cava de’ Tirreni, immediato entroterra della costiera amalfitana e confinante con i comuni dell’agro nocerino-sarnese, permane l’influenza criminale dello storico clan BISOGNO che, tramite una propria articolazione, il gruppo ZULLO, continua a gestire le attività illecite sul territorio cittadino.
Una conferma dell’operatività di questa compagine è venuta dall’indagine dei Carabinieri di Nocera Inferiore (SA) che, il 14 giugno 2018, ha portato all’arresto di 11 persone, responsabili di traffico e spaccio di stupefacenti. Sempre a testimoniare l’attuale operatività del clan BISOGNO, il 5 giugno 2018, la DIA di Salerno ha eseguito una confisca di beni, nei confronti di un affiliato al sodalizio, per un valore di circa 300 mila euro.
Nella Valle dell’Irno, per decenni interessata dalla presenza dei clan avellinesi CAVA e GRAZIANO, si rileva l’operatività di una neo-costituita consorteria criminale, promossa e organizzata da un pregiudicato originario di Pagani (SA), il quale, attraverso sodali della zona, si è imposto quale referente locale sia per le attività estorsive in danno di commercianti sia per il traffico di stupefacenti.
Nei centri di Baronissi, Fisciano e Lancusi, interessati dalla presenza di importanti insediamenti commerciali e del vasto indotto che ruota intorno al polo universitario, è presente il locale clan GENOVESE che nonostante sia stato oggetto di numerose iniziative giudiziarie esercita ancora una influenza criminale sul territorio.