Il sindaco di Pagani Alberico Gambino ha richiesto una approfondita verifica “ispettiva” nei confronti dell’Azienda Speciale Pagani Ambiente al fine di rilevare le problematiche tutte evidenziate nella premessa con particolare riferimento alle ragioni ed in particolare alla superficialità gestionale. Le attività dell’ASPA, tutte regolarizzate e specificate in un apposito contratto di servizio, si riferiscono alla gestione del Ciclo dei rifiuti sull’intero territorio comunale (dal trasporto dei rifiuti raccolti ai siti di smaltimento) mediante un
canone annuo complessivo pari a € 3.592.027,80 oltre IVA al 10%;

Nel decreto si legge:
– la Corte dei Conti, Sezione delle autonomie, con propria deliberazione (n. 2/SEZAUT/2014/QMIG) si è espressa indicando che, a seguito del Referendum abrogativo del 2011, "è venuto meno ogni divieto assoluto alla gestione diretta, o mediante Azienda speciale, dei servizi pubblici locali", e che “le Aziende speciali e le istituzioni, sin dalla originaria disciplina, sono soggette al principio di pareggio di bilancio (art. 114, co. 4, d.lgs.267/2000) e qui si apprezza una prima differenza con le società di capitali
che, per loro natura, possono accumulare perdite e rispondere dei debiti nei limiti del patrimonio conferito”, per cui “non ha ragione di esistere la preoccupazione del possibile impiego dell’istituto dell’Azienda speciale a scopi elusivi dei vincoli di finanza pubblica”, in quanto “la relativa normativa prevede misure più severe di quelle riferite alle società di capitali che gestiscono servizi pubblici locali”;

ATTESO CHE
– il bilancio 2018 dell’ASPA (riferito a soli sette mesi di attività avendo la stessa iniziato l’esercizio societario in data 01.06.2018) chiude – allo stato degli atti noti – con una perdita pari ad € 162.507,14 di cui:
• 131.072,12 definiti “oneri non previsti da contratto da ribaltare sul Comune”;
• 35.127,29 definiti “ perdita strutturale”;
– a prescindere dalle “improprie definizioni utilizzate per evidenziare le perdite registrate” il bilancio 2018 e dagli “incomprensibili e sintetici dati contenuti nel prospetto riepilogativo dei costi”, e quindi la gestione della società, evidenzia e dimostra ictu oculi – a parte ogni considerazione sui risultati reali raggiunti che sarà effettuata nelle forme e nei modi espressamente previsti dall’ordinamento – “ una violazione delle regole contabili ed economico – finanziarie che disciplinano il funzionamento dell’ASPA” con particolare riferimento all’obbligo “dell’equilibrio economico” che sempre e solo costituisce linea guida insuperabile ed inderogabile della gestione aziendale;

– l’ASPA doveva, nel corso dell’esercizio finanziario 2018 esercitare ogni forma di
controllo di gestione (dei costi) possibile e, soprattutto, adottare “ ogni strumento amministrativo e giuscontabile – previsto dall’ordinamento – utile, necessario ed adeguato per evitare sforamenti del budget contrattualizzato per come assegnato dal Consiglio Comunale con Delibera n. 45 del 25.06.2019;
– peraltro, dai contenuti sintetici – e tutti da documentare/dimostrare in dettaglio – del prospetto riepilogativo di bilancio risultano evidenti “sforamenti (tra budget assegnato e costi effettivamente sostenuti) macroscopici per varie voci di costo “ e, soprattutto, “incomprensibili e strabilianti costi definiti “straordinari” ovvero:

a) Trasporti appaltati a Terzi (92.042,50),

b) Lavorazioni esterne e nolo mezzi speciali (55.370,64),

c) Costo smaltimento rifiuti (49.018,60) che è peraltro, quest’ultima (pagamento), attività non attribuita all’ASPA;

RITENUTO CHE
– tale perdita di esercizio, impossibile ad aversi stante l’obbligo dell’equilibrio economico e finanziario, risulta essere “prima facie “ frutto di “anomala e superficiale gestione societaria peraltro caratterizzata da violazioni giuscontabili evidenti” stante i risultati negativi in termini economici e finanziari e stante il ripetuto e reiterato sforamento delle voci di costo tra budget assegnato e costi effettivi sostenuti;

– peraltro tale “perdita” risulterebbe essere stata comunicata solo in data 10.06.2019 e quindi nemmeno considerata (fosse anche come sola passività potenziale) nell’approvato bilancio di previsione 2019 – 2021 del Comune di Pagani (approvato in data 01,.06.2019);
– sussistono fondate preoccupazioni, considerato quanto avvenuto nel corso dei primi sette mesi di esercizio, che anche per i primi cinque mesi di attività 2019 siano stati prodotti sforamenti di spesa e/o formazione di somme debitorie extra budget;
– particolarmente insufficienti sono apparsi, ed appaiono, i controlli dei competenti Settori Comunali in ordine alle forme ed ai metodi di gestione dell’ASPA e, soprattutto, in relazione alla gestione contabile ed economico patrimoniale della stessa;
– dai dati riferiti alla quantità di rifiuti smaltiti nel 2018 (MUD) si rileva una quantità di rifiuti smaltiti 14.353.186 Kilogrammi corrispondenti a 14.353,19 Tonnellate di cui almeno 700 Tonnellate riferite a rifiuti differenziati (carta, cartone, vetro, plastica, etc.) che dovrebbero produrre “ricavi da CONAI/COMIECO” incassati e/o incassabili direttamente da ASPA come da contratto in vigore;
– tale quantità di rifiuti smaltiti comporta una media giornaliera di rifiuti raccolti, trasportati e smaltiti pari a circa 40 Tonnellate giornaliere ed un ricavo (da differenziato) non inferiore a 130.000,00 euro;
– invece, dal MUD 2018 e dal prospetto di bilancio prima ricordato, si rileva l’assenza totale di ogni “introito da recupero differenziato” e, soprattutto, un trasporto dei rifiuti ai siti di smaltimento effettuato da “soggetti terzi” pari ad oltre l’80% del totale;

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