Entra nel vivo con la quarta giornata di gare la trentesima Summer Universiade. Attualmente l’italia č al sesto posto del medagliere con 4 medaglie d’oro, 8 d’argento e 12 di bronzo. Salda al primo posto la nazionale giapponese con ben 19 medaglie d’oro. Il finale piů bello ed atteso č arrivato con una splendida esibizione ed il successo di Carlotta Ferlito, beniamina indiscussa del Palavesuvio, che ha conquistato la medaglia d’oro nel corpo libero. Trascinata dal pubblico di Ponticelli, numerosissimo e caloroso presente sulle gradinate del rinato palasport, la Ferlito – ultima tedofora prima del “calcio” di Insigne alla cerimonia di apertura al San Paolo – ha sciorinato il meglio del suo repertorio staccando nettamente le sue avversarie.
Si infiamma anche il PalaSele di Eboli con il successo dell’Italia sull’Argentina, in cinque set, nel torneo di pallavolo maschile. Una rimonta spettacolare da parte degli azzurri, sotto di due set contro i sudamericani e poi tornati in partita alzando il ritmo e migliorando le percentuali in attacco. Per l’Italia č la seconda vittoria dopo l’esordio vincente con la Svizzera.
Impresa azzurra nella finale della 4×200 femminile. Qualificatosi alla finale con il sesto tempo, il quartetto italiano composto da Origlia, Caponi, Scarabrelli e Ongaro ha conquistato una brillantissima medaglia d’argento alle spalle degli USA e precedendo la Russia. Prestazione entusiasmante quella delle azzurre che fino a metŕ gara hanno tenuto testa alle strafavorite statunitensi per poi controllare il prepotente ritorno delle russe e chiudere in scioltezza al secondo posto.
Silvia Scalia ha conquistato la medaglia di bronzo nei 100 dorso femminili. Ancora una medaglia dalla Piscina Scandone, ancora un bronzo per l’Italia che vede cosě crescere il suo medagliere. In lotta per l’oro fino ai 75 metri la giovane sprinter italiana, primatista dei 50 metri, ha pagato a caro prezzo il prepotente ritorno delle avversarie, le americane Berkoff e Haan, confermando anche nello splendido impianto partenopeo di avere nelle corde soprattutto la distanza piů breve.
Al PalaUnisa, nel campus di Baronissi l’appuntamento con la scherma regala all’Italia l’argento della squadra spada femminile, sconfitta solo in finale dalla Russia per 45-40 al termine di un match molto equilibrato e deciso nelle battute conclusive. Stop ai quarti di finale, invece, per il team di sciabola maschile. Il terzetto italiano delle spadiste, composto dalla medaglia di bronzo individuale Roberta Marzani, Eleonora De Marchi e Nicol Foietta, ha debuttato nel tabellone dei 16 superando il Giappone per 45-29. Poi le azzurre hanno battuto nei quarti di finale 40-26 l’Ungheria e in semifinale hanno sconfitto la Polonia per 45-36 prima del ko contro le russe, valso il secondo gradino del podio. La squadra degli sciabolatori, invece, con Matteo Neri, reduce dal terzo posto individuale, Dario Cavaliere e Alberto Arpino (che ha preso il posto dell’infortunato Francesco D’Armiento), ha esordito superando l’Ucraina per 45-34 ma nei quarti di finale si č arresa alla Corea per 45-34 chiudendo al settimo posto.