Era la custode del museo di Villa Livia a Napoli, location spesso utilizzata come tra set di fiction e film, ma era anche la donna che permetteva a collezionisti di opere d’arte di impossessarsi di pezzi pregiati in maniera illegale. Si tratta di Maria Grazia Mazzarella, 49 anni, una delle sei destinatarie di sei misure cautelari emesse dal gip di Napoli e dal gip del tribunale per i Minorenni partenopeo nell’ambito di un’inchiesta dei carabinieri sulla spoliazione di Villa Livia,  il museo di Napoli che ha ospitato anche la le riprese di una puntata della prima serie dei “Bastardi di Pizzofalcone e del film ‘La paranza dei bambini’. L’indagine è partita nei primi mesi del 2018, dalle denunce presentate ai carabinieri dal direttore della galleria. Da una ricognizione di tutti i beni presenti all’interno della Villa, era infatti emerso che molte opere mancassero all’appello: tra queste 22 dipinti di Scuola Napoletana del XVIII e del XIX secolo, 15 sculture in bronzo, marmi, maioliche e argenti. Perquisite anche le abitazioni di otto presunti acquirenti delle opere. Dalle indagini dei carabinieri è emerso che a guidare il tutto fosse la custode del museo, aiutata dal marito e dai due figli minorenni. La donna contattava i possibili compratori e inviava loro una sorta di catalogo fotografico dove erano mostrate le opere presenti nel museo. Una volta scelto il pezzo, veniva concordato il prezzo e la custode prevedeva a recuperarlo. Poi, i figli consegnavano la merce al compratore

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