Dopo un lungo iter giudiziario, il processo per a frana di Montalbino a Nocera Inferiore si conclude con un nulla di fatto: č scattata infatti la prescrizione che di conseguenza non sancisce alcun colpevole. Amareggiati i parenti delle vittime e le associazioni che, dopo 15 anni, non hanno avuto ancora giustizia. Il giudice monocratico ha emesso sentenza concedendo all’imputato Franco Amato, titolare della societŕ che gestisce la cava di estrazione situata non lontano dalla zona che il 4 marzo 2005 fu interessata dalla tragedia, le attenuanti generiche, che di fatto comportano la riduzione dei termini prescrizionali dai 15 ai 7 anni, dichiarando cosě il non doversi procedere nei suoi riguardi. Rabbia da parte dei familiari: la memoria va a quel  4 marzo del 2005 quando un pezzo della montagna franň coinvolgendo i coniugi Matteo Gambardella e Rosa Califano, insieme al cognato Alfonso Cardamone. Il reato di omicidio colposo plurimo era giŕ stato dichiarato prescritto dal tribunale diversi mesi fa. La procura, nella sua requisitoria, aveva chiesto una condanna a 5 anni di reclusione. E’ il giorno in cui abbiamo perso tutti. Resta solo la rabbia.  Le vittime non hanno avuto riconosciuto una sentenza che avrebbe permesso di iniziare un’azione civile su basi certe. Delusione anche per una vicenda che, secondo i familiari e le associazioni, non ha avuto il giusto risalto.

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