Non solo una commemorazione, ma un’operazione storico-antropologica-pedagogica a 360 gradi. Solo con la piena consapevolezza di chi siamo e da dove veniamo possiamo indirizzare verso la rotta giusta il timone della storia individuale e collettiva.
Pieno il teatro De Lise di Sarno, ieri sera, per la prima nazionale del “5 maggio1998: 25 anni dopo”. E’ il titolo del docufilm scritto e diretto dai registi Elio De Filippo e Jessica Squillante che ha mostrato uno sguardo esclusivo sulla tragedia che ha colpito Sarno sottolineando la forza e la grande voglia di rinascita di una comunitŕ resiliente.
La colonna sonora curata da Luca De Filippo e Aniello Gaudiello ha accompagnato gli spettatori nella scoperta di quali e quanti sentimenti vivono nell’animo dei personaggi di un prodotto in cui sono inserite immagini inedite fornite da TELENUOVA che ha condiviso il suo materiale video sulla frana del 1998. Telenuova cui il Sarno Film Festival ha per la prima volta formalizzato il riconoscimento per aver svolto il proprio ruolo di organo d’informazione di informazione di servizio. Esempio pratico di quell’etica della responsabilitŕ invocata piů volte dal sindaco Canfora
Autori ed ispiratori del lavoro sono i giovani alunni dell’IC Sarno- Episcopio che in collaborazione con le loro famiglie e i docenti sono riusciti dare corpo cosě al loro senso di appartenenza al territorio supportato dalla ricerca di consapevolezza storica. Anche grazie ad una coincidenza che ha permesso di recuperare un lavoro catartico quale fu la pubblicazione “aspettando l’alba”.
Il progetto scolastico voluto dalla lungimiranza dalla Ds Carmela Cuccurullo ha portato gli alunni conoscere il territorio partecipando ad un trekking didattico guidato dal geologo Ignazio Esposito, ad appropriarsi della la storia e delle evoluzioni architettoniche del centro storico di Episcopio grazie ad un incontro con l’architetto Federico Cordella, a lasciarsi affascinare e incuriosire dai mito e dalle tradizioni descritte dal professore Franco Salerno, ad abbracciato con intensitŕ il doloroso ricordo di quelli che nel ’98 c’erano, che ci sono ancora oggi e che ogni giorno vivono sapendo che i vivi sono con i viti, ma anche i morti sono con i vivi in ragione della memoria, del ricordo.
Tra le voci di chi ha vissuto gli eventi del 1998 anche quella della nostra collega Patrizia Sereno, oggi docente, allora cronista di quella frana che, infliggendo lutti, dolore e distruzione a Sarno innanzitutto, ma anche a Bracigliano, Siano, Quindici, san Felice a cancello
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