Caro Professore Vecchioni, ,non so se legger mai questo messaggio, ma dopo una notte insonne, per una serie di riflessioni e per l’adrenalina della serata al Palasele, non posso non condividere ci che penso. ” La primavera dei sogni” non stato un concerto, o almeno non il solito concerto,seppur bellissimo. Ieri c’era qualcosa di pi nell’ aria,che tutti noi presenti abbiamo percepito. Nelle sue parole da insegnante vero,di quelli che tutti i giovani dovrebbero avere la fortuna di incontrare sulla strada, c’era la forza del dolore, quella forza che ha reso il suo concerto un mix di gioia nella tristezza, speranza nella perdita, umilt nella sapienza, Le Sue competenze,la Sua passione, la Sua grandezza, la sua voglia di andare avanti anche in nome di suo figlio,permeavano la sala, che si stretta a Lei con affetto, come ha potuto percepire Lei stesso. Il momento in cui, trattenendo le lacrime, si fermato, accompagnato da un lunghissimo applauso, stato sicuramente il pi intenso. Dal palco non riusciva a vedere il pubblico ne’ a sentirne i commenti.Da madre,da nonna, da dirigente scolastico che ancora sogna Maestri come Lei, le dico che abbiamo provato tutti a trattenere le lacrime,e non tutti ci sono riusciti.Per fortuna stato cos bravo da comprenderlo e continuare con quei cavalli di battaglia che hanno reso ancor pi magica la serata. Come ci anticipava, tra un mese compir 80 anni e ,sul palco, se ne augurava almeno altri 80.Per noi i Suoi anni dovrebbero essere Infiniti.Mi auguro che trovi la forza di girare sempre pi nelle nostre scuole portando il Suo verbo, trasmettendo ci che ieri riuscito a trasmettere a tutti noi: la voglia di sognare ,di amare, di costruire un mondo migliore nell’umilt quotidiana, pensando in ogni istante che quello che stiamo vivendo pu essere uno degli ultimi nostri giorni. Grazie davvero Professore! Come Presidente di una rete di scuole del salernitano, la rete Lisaca, mi piacerebbe poterla avere ancora tra noi ma in una giornata dedicata a soli adolescenti.Sarebbe un regalo per tutti! Ha ragione Lei:”Forse l’infinito al di qua di una siepe”

Annalisa Frigenti

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