La questione Servizi Sociali nel territorio dei Comuni appartenenti all’ambito S1_1 necessita di decisioni, non più procrastinabili!
Occorre arginare le visioni mentalmente restrittive, basate sulla logica del sospetto e dello spoglio del potere gestionale, avendo massima attenzione per i soggetti fragili, nell’immaginario collettivo i cc.dd. ultimi, che sono aumentati, in misura direttamente proporzionale alla loro invisibilità.
Le prestazioni racchiuse sotto il nome dei Servizi Sociali devono essere erogate con continuità e senza interruzioni e perciò necessitano di assetti organizzativi stabili e a tempo indeterminato.
In larghe aree della nostra Regione, purtroppo persistono ancora forme associative assolutamente inadeguate ai compiti ai quali gli Ambiti Territoriali sono chiamati, come nel caso dei quattro Comuni dell’Agro (le due Nocera, Roccapiemonte e Castel San Giorgio).
Occorre dare una scossa tellurica, al fine di creare le condizioni indispensabili per assicurare maggiore stabilità e maggiore qualità ai servizi e alle prestazioni per la popolazione più vulnerabile ma anche per cogliere in pieno le opportunità che arrivano dal PNNR (Recovery Found) e dalle altre opportunità nazionali ed europee ad esso correlate, merita attenzione la circostanza che si continui con la storia dei contratti a termine di cui all’articolo 36 del Decreto Legislativo 165/01 per assumere personale destinato a svolgere servizi non a termine, configurando un vero e proprio aborto giuridico.
Urge incrementare anche qualitativamente l’assistenza domiciliare ad anziani e disabili, specie non autosufficienti, dando corso ad una corretta canalizzazione del Fondo Povertà e del Fondo di solidarietà comunale, che sono fondi strutturali e, quindi, permanenti, e non dovrebbero essere oggetto di malcelata propaganda, con adeguati sistemi di verifica e controllo qualitativo dei connessi servizi erogati.
Il mantenimento di un sistema anacronistico gestionale come quello attuale, di accordo di programma, senza dare corso alla costituzione di Consorzi o Aziende Consortili, comporta il non riuscire a beneficiare della legislazione premiale con gli incrementi nei fondi distribuiti, con mancanza di servizi e di opportunità a beneficio dei bisognosi, con grave responsabilità in termini contabili da parte di chi amministra le comunità.
All’orizzonte si continua a discutere di altro, dei più disparati progetti, presenti e futuri, perdendo di vista la quotidianità connessa ai servizi sociali, di specifica competenza territoriale, necessari per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini, ma lasciati nel silenzio del dibattitto di chi dovrebbe decidere.
Avvocato Alfonso Esposito